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Ultimo, il primo a mettersi a nudo

Il cantante romano con il suo ultimo disco “Solo” ha dato il la a un movimento su TikTok, dove ora molti ragazzi manifestano senza filtri il proprio disagio mentale. Anche la modella Bella Hadid, e prima di lei Arisa, si è mostrata sui social in lacrime. Perché l’infelicità riguarda tutti: anche i ricchi.
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Ultimo, il primo a mettersi a nudo

Il cantante romano con il suo ultimo disco “Solo” ha dato il la a un movimento su TikTok, dove ora molti ragazzi manifestano senza filtri il proprio disagio mentale. Anche la modella Bella Hadid, e prima di lei Arisa, si è mostrata sui social in lacrime. Perché l’infelicità riguarda tutti: anche i ricchi.
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Ultimo, il primo a mettersi a nudo

Il cantante romano con il suo ultimo disco “Solo” ha dato il la a un movimento su TikTok, dove ora molti ragazzi manifestano senza filtri il proprio disagio mentale. Anche la modella Bella Hadid, e prima di lei Arisa, si è mostrata sui social in lacrime. Perché l’infelicità riguarda tutti: anche i ricchi.
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Il cantante romano con il suo ultimo disco “Solo” ha dato il la a un movimento su TikTok, dove ora molti ragazzi manifestano senza filtri il proprio disagio mentale. Anche la modella Bella Hadid, e prima di lei Arisa, si è mostrata sui social in lacrime. Perché l’infelicità riguarda tutti: anche i ricchi.
Che sia attraverso delle canzoni o uno sfogo sui social, sono i giovani a rompere il tabù della salute mentale e a mostrarsi in tutta la loro fragilità. Lo sanno bene il cantautore Ultimo, che nel suo recente album affronta il tema della solitudine, e la top model Bella Hadid che ha ammesso di soffrire di depressione. Belli, giovani e famosi. Sembra abbiano qualsiasi cosa nella vita, ma non è tutto oro ciò che luccica. Il tema della salute mentale ancora oggi risulta incomprensibile ai più e incarna perfettamente lo stereotipo del tabù, nonostante si tratti di una patologia assimilabile al dolore fisico che colpisce 1 persona su 6, per un totale di 84 milioni di persone solo in Europa (Fonte: Ricerca “Headway 2023 – Mental Health Index”, ottobre 2021). Qualcosa, però, inizia a smuoversi e ciò che da sempre è stato considerato uno stigma tanto da doverlo tenere nascosto, inizia ad essere mostrato anche grazie al contributo delle nuove, talentuose, leve in ambito artistico. Esemplare a tal proposito è il nuovo disco “Solo” del cantautore 25enne Niccolò Moriconi, in arte “Ultimo”: diciassette canzoni per analizzare sé stessi in maniera diretta e cruda, senza la paura di ammettere le proprie fragilità e debolezze.

Dall’uscita il profilo del cantante si è trasformato in una tavola rotonda dove decine di ragazzi si lasciano andare, manifestando apertamente i propri problemi.

“La salute mentale è stata totalmente dimenticata, mettendo al primo posto solo quella fisica – ha ribadito il cantante – Oggi, soprattutto tra i miei coetanei, si tende a respingere il dolore ai margini di sé stessi, accettando una condizione di benessere mediocre, pur di dire ‘sto bene’ Oggi, dove tutto dev’essere perfetto, veloce e ‘instagrammabile’, è diventato quasi un tabù dire che non si sta bene”. Le dure parole non sono passate inosservate e hanno riaperto il dialogo su un tema tanto delicato quanto poco trattato. “Nella frenetica vita di tutti i giorni, benedico quelle volte in cui ho scritto di sentirmi solo, perché stavo preparando me stesso a non esserlo più” si è sfogato Ultimo. Al trend, che consiste nel mostrare attraverso video o foto, come la vita sia un’altalena di emozioni hanno già partecipato alcuni top creator come Valeria Vedovatti, Ambra Cotti e Jasmin Zangarelli. Pochi giorni fa, anche la top model americana Bella Hadid ha deciso di rompere l’immagine perfetta di lei sulle passerelle internazionali e parlare apertamente della sua depressione. “Questa sono io praticamente ogni giorno, ogni notte da qualche anno ormai. I social non sono reali”. Ha iniziato così il lungo sfogo su Instagram postato sotto la foto del suo volto segnato dalle lacrime. “A volte tutto quello di cui hai bisogno è sentire che non sei solo. Quindi vi dico: non siete soli. Voglio che sappiate che la malattia mentale o gli squilibri fisici non sono lineari ed è quasi come essere sulle montagne russe, con i loro alti e bassi. Ma c’è sempre la luce alla fine del tunnel”.

Come al solito, quando i vip postano sui propri profili social immagini del genere, lasciandosi andare a lunghi sfoghi personali, ci si interroga sulla veridicità e spontaneità di quanto viene dichiarato.

Si tratta di realtà o un modo per acchiappare più like? Se da una parte è vero che c’è la volontà di mostrarsi e far parlare di sé, è anche vero che, per la risonanza che hanno, possono essere d’aiuto per la gente comune che deve fare i conti con i propri “mostri”. È pur sempre un modo per far sapere che non si è soli, che c’è sempre l’opportunità di lavorare su sé stessi per ricominciare una vita migliore.

E se a ciò non dovesse servire, le loro parole sono utili anche solo semplicemente per sdoganare questo tema.

La pandemia ha amplificato un quadro già preoccupante: ammontano a 165.000 i morti all’anno dovuti alle malattie mentali (che portano anche al suicidio), che portano le malattie mentali al quinto posto tra le più comuni e al secondo posto tra quelle non trasmissibili più invalidanti: ben il 15% del carico di disabilità europeo. Ma il dato allarmante è che almeno il 50% dei disturbi si manifesta prima dei 15 anni e l’80% di questi insorge prima dei 18.

Tra le vip nostrane, anche Arisa si è sfogata senza filtri su Instagram, pubblicando un selfie in cui in appare in lacrime.

“Non ho paura di piangere”, ha confessato, mostrandosi in un momento di grande fragilità, mentre anche l’influencer italiana più seguita al mondo, Chiara Ferragni, è solita mostrare i suoi “momenti no” senza ricorrere alle maschere utilizzate sui social, spingendo i ragazzi a chiedere aiuto a dei professionisti qualora ce ne fosse bisogno. I social stanno diventando come i reality show, dove persone comuni o vip stessi si mettono a nudo, mostrandosi in tutta la loro fragilità. Non è importante stabilire se si tratti di realtà o finzione, ciò che conta è che i giovani si aprano e imparino a manifestare i propri sentimenti. Ben venga che lo facciano anche sui social.   Di Alessia Luceri

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