Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Classici e videogiochi

|

hi ha continuato a coltivare negli anni la passione per i videogiochi non ha potuto fare a meno di affezionarsi a serie e a titoli che poi sono arrivati a essere definiti dei classici

Classici e videogiochi

hi ha continuato a coltivare negli anni la passione per i videogiochi non ha potuto fare a meno di affezionarsi a serie e a titoli che poi sono arrivati a essere definiti dei classici

|

Classici e videogiochi

hi ha continuato a coltivare negli anni la passione per i videogiochi non ha potuto fare a meno di affezionarsi a serie e a titoli che poi sono arrivati a essere definiti dei classici

|

Chi ha continuato a coltivare negli anni la passione per i videogiochi non ha potuto fare a meno di affezionarsi a serie e a titoli che poi sono arrivati a essere definiti dei classici, venendo riproposti e aggiornati nel tempo.

Gli amanti dei giochi di ruolo fantasy, soprattutto quelli di matrice giapponese con le battaglie a turni, andranno matti per l’imperdibile “Dragon Quest I & II HD-2D Remake”, attesa riedizione dei primi capitoli della storica saga che incanta già a partire dalla peculiare estetica coi personaggi in pixel art inseriti in scenari tridimensionali per dar vita a diorami animati e ricchi di particolari che sono una vera e propria gioia per gli occhi. Ritrovandosi nei panni di indomiti eroi medievali, bisognerà sconfiggere le forze del male e riportare la pace nel regno. Oltre alla grafica rinnovata, sono da segnalare i miglioramenti del gameplay e la colonna sonora riorchestrata in forma sinfonica. Menzione di merito per l’inedita localizzazione dei testi in italiano.

Una delle serie giapponesi puzzle action più bizzarre e divertenti è quella di Katamari, nata nel 2004 su PlayStation 2, di cui l’eccellente “Once Upon A Katamari” è il nuovo episodio da non lasciarsi sfuggire. Spingendo una sorta di palla appiccicosa, bisognerà rotolare attraverso i livelli ambientati in differenti epoche, inglobando lungo il cammino oggetti via via più grandi – palazzi compresi – fino a raggiungere una determinata dimensione, magari entro un tempo limite o raccogliendo elementi di uno specifico tipo. E lo spasso raggiungerà nuove vette nella modalità di sfida online fino a 4 partecipanti per creare la palla più grande. Fiore all’occhiello è la pittoresca grafica 3D in stile low-poly che valorizza il tono surreale e umoristico di questa perla videoludica.

fan dei cabinati a gettone andranno matti per l’emozionante “The House of the Dead 2: Remake”, che ripropone con una veste grafica ammodernata il famoso sparatutto horror in prima persona del 1998. Giunti in una cittadina infestata da zombie e altre mostruosità assortite, bisognerà farsi strada sparando a più non posso e massacrando nemici in un frenetico tripudio splatter, mentre ci si muove automaticamente e si tenta il salvataggio di alcuni superstiti. Un nutrito arsenale di armi sbloccabili, la modalità Boss e l’opzione di percorsi differenti donano varietà e longevità a questo adrenalinico prodotto che risulterà ancor più godibile insieme a un amico via multiplayer cooperativo locale. Ciliegina sulla torta l’opzione di mira giroscopica sul DualSense di PS5.

Nel 1987 “Double Dragon” lanciò nelle sale giochi la moda dei picchiaduro a scorrimento orizzontale, dando inizio a una serie di successo in cui il recente “Double Dragon Revive” spicca come avvincente rivisitazione in tre dimensioni. Tornano i fratelli Billy e Jimmy Lee che – insieme all’amica Marian e al ninja Ranzo – dovranno sgominare una pericolosa gang metropolitana a suon di cazzotti, calci e speciali tecniche marziali. Partendo dalle strade di periferia fino al covo dei famigerati criminali, si attraverseranno otto livelli combattendo (da soli o, ancor meglio, in compagnia di un altro giocatore) orde di sgherri per sgominare poi gli insidiosi boss di ogni zona. Da lodare la stupenda colonna sonora che rielabora in chiave synth rock i temi e le sonorità tipiche della serie.

Battaglie strategiche a turni, carte da giocare e un’adorabile grafica cartoon in pixel art a 16 bit sono gli ingredienti vincenti del meraviglioso “Lost in Fantaland”, appassionante roguelite che fa della varietà il suo punto di forza grazie pure alla generazione procedurale del mondo fantasy in cui è ambientato. Esplorando mappe create a mo’ di scacchiera tradizionale, bisognerà duellare contro scheletri e altri mostri utilizzando le carte del proprio mazzo (che si potrà personalizzare e potenziare a piacimento). L’immediatezza del gameplaysi fonde alla perfezione con un’appagante profondità del sistema di gioco che rende ogni partita sempre diversa e coinvolgente. Un titolo che farà la felicità di chi predilige la tattica e il look vintage.

di Piermarco Rosa

VOTO:


La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

30 Ottobre 2025
Per gli utenti dei videogiochi in vena di brividi la notte di Halloween è l’occasione perfetta di…
23 Ottobre 2025
Gli archetipi nei videogiochi forgiati (in gran parte) a cavallo degli anni Ottanta sono a tutt’og…
22 Ottobre 2025
“Cronache della Luna Nera”, una saga degna di rimanere negli annali francesi. Ecco il perché. La s…
01 Ottobre 2025
Nel marzo 1955 Krypto il supercane fa capolino nel numero 210 di “Adventure Comics”. Si tratta di…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI

    Exit mobile version