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Carlo Nordio alle crociate

Dopo le intercettazioni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio attacca anche l’incandidabilità dopo il primo grado di giudizio, la legge Severino. Una situazione urticante per i garantisti, uno stress test di rilievo per il governo A chi fa paura il garantismo del ministro della Giustizia Carlo Nordio? Perché, per essere più espliciti, tanti nemici sembrano spuntare a ogni angolo, appena il Guardasigilli accenna al tema delle intercettazioni o – come nell’ultimo caso – alla legge Severino? E cosa si è messo in testa lo stesso ministro? La sensazione, antipatica e urticante, è che le posizioni di Carlo Nordio diano molto fastidio perché sottraggono l’arma giustizialista per eccellenza a chi vive questa crociata in servizio permanente effettivo. Punto. Se passa il concetto che possiamo anche sopravvivere senza abuso di intercettazioni nell’agone politico e non è scritto da nessuna parte che le veline dei Palazzi di giustizia siano oro colato, si smontano – tanto per cominciare – due dei capisaldi che hanno costruito immortali polemiche giornalistiche e un discreto numero di carriere politiche e mediatiche (quest’ultimo è un particolare da non sottovalutare). Basterebbe, ma se poi attacchi a testa bassa anche l’incandidabilità dopo il primo grado di giudizio (la legge Severino), che il ministro finisca dritto nel centro e mirino di chiunque non veda l’ora di poter impallinare l’avversario sul piano della giustizia diviene un’assoluta certezza. La vera domanda, a questo punto, è quanto Nordio reggerà e quanto sarà appoggiato dal suo stesso governo, con il prevedibile alzarsi del fuoco di fila quotidiano di polemiche e attacchi. Un signor stress test, per il ministro senza dubbio, ma anche per la maggioranza, il governo e in fin dei conti la capacità della nostra società di interrogarsi su elementi di banale civiltà che abbiamo colpevolmente dimenticato. Perché troppi, anche fra chi si è sempre professato garantista, hanno ceduto alla tentazione del “così fan tutti”. Solo che “facendo così“ abbiamo finito per fare un po’ a pezzi lo Stato di diritto. Di Fulvio Giuliani

diritto, Evidenza, giustizia, governo, politica


Fulvio Giuliani

Direttore quotidiano La Ragione. Giornalista, conduttore radiofonico e televisivo, moderatore e presentatore.

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