In Ucraina anche i cani sono in guerra
In Ucraina, un contributo importante sul campo di battaglia è dato dai nostri amici a quattro zampe. Le storie di Jackie, Bucha, Dick, fino al più celebre Patron premiato da Zelensky.
| Esteri
In Ucraina anche i cani sono in guerra
In Ucraina, un contributo importante sul campo di battaglia è dato dai nostri amici a quattro zampe. Le storie di Jackie, Bucha, Dick, fino al più celebre Patron premiato da Zelensky.
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In Ucraina anche i cani sono in guerra
In Ucraina, un contributo importante sul campo di battaglia è dato dai nostri amici a quattro zampe. Le storie di Jackie, Bucha, Dick, fino al più celebre Patron premiato da Zelensky.
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In Ucraina, un contributo importante sul campo di battaglia è dato dai nostri amici a quattro zampe. Le storie di Jackie, Bucha, Dick, fino al più celebre Patron premiato da Zelensky.
Kyiv – Non di rado, in Ucraina capita di vedere video in cui vengono attribuite onorificenze a cagnolini. Quei cerimoniali sono il giusto riconoscimento al contributo importante che gli amici a quattro zampe danno quotidianamente sul terreno di battaglia. Muniti di appositi giubbottini antiproiettile, kit medici, calzature e occhiali protettivi, i cani prendono parte allo sminamento, pattugliano le strade, difendono i checkpoint, evacuano i feriti, individuano i droni e portano velocemente medicinali a quei soldati colpiti che non potrebbero essere altrimenti raggiunti.
Molti volontari e militari riportano esperienze e testimonianze dirette di questo prezioso aiuto, ma anche storie toccanti come quella di Jackie, compagno a quattro zampe di Vladyslav, difensore di Mariupol. I due si sono ritrovati dentro l’Azovstal proprio durante il periodo peggiore, quando l’impianto metallurgico è stato bersagliato dal fuoco nemico con ogni tipo di arma. Sotto i bombardamenti, alcuni civili hanno aiutato Vladyslav e altri difensori a lasciare l’acciaieria fornendo loro abiti e supporto. Qualche giorno dopo l’evacuazione si è saputo che un ordigno di grandi dimensioni sganciato dai russi aveva ucciso quasi tutti i cani presenti all’interno. Dopo alcuni mesi, con grandissimo stupore del suo padroncino, Jackie ha fatto ritorno a casa. Aveva percorso 15 chilometri da solo sotto il fuoco nemico, sicuro di ritrovare Vladyslav.
Nello stesso periodo si consumavano altre tragedie a Irpen, Bucha e Gostomel. Molti civili, in fuga dalle atrocità perpetrate dai russi in quelle città, si sono trovati a caricare velocemente sull’auto figli, bagagli e quando possibile anche il cane. Molte di queste vetture non avrebbero mai raggiunto una destinazione sicura. I militari della Guardia nazionale raccontano d’aver trovato un husky – chiamato poi Bucha – rintanato dentro un’auto crivellata di colpi. Era l’unico sopravvissuto e ha vegliato tra le schegge di vetro sui corpi dei padroni, senza mangiare per una settimana. Non voleva saperne di separarsene, raccontano i soldati.
Tra le rovine è stato trovato anche Dick, un pastore tedesco ribattezzato poi Irpen. Vegliava immobile sopra le macerie della casa in cui si trovavano i suoi padroncini quando l’omonima città è stata bombardata. Kate, un altro pastore tedesco, è di guardia alla metropolitana di Kyiv: il tenente della Guardia nazionale Vitaly Lytvyn racconta che il cucciolo si è rivelato un vero talento nello sminamento delle città lasciate dai russi e che ora viene impiegato nelle stazioni della metro per identificare altre potenziali minacce. Anche Kira, pastore belga, è impiegata nella difesa della capitale ucraina. Si è recata da sola a un posto di blocco e lì è rimasta. Probabilmente è stata abbandonata durante un’evacuazione di emergenza. Per nulla spaventata dagli spari, da quel giorno –raccontano i soldati – Kira è rimasta fedele a loro, pronta a cacciare gli occupanti.
Patron è certamente il più famoso: il piccolo geniere di razza Jack Russel Terrier ha disinnescato più di 200 mine nell’oblast’ di Chernihiv, guadagnandosi un riconoscimento al coraggio consegnatogli nientemeno che dal presidente Zelensky.
di Giorgio Provinciali
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