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Protesta dei pendolari

A 17 anni guida la protesta dei pendolari

Matteo Philippe, studente di 17 anni di Casale Monferrato, guida la protesta dei pendolari: “Sono stufo di arrivare continuamente in ritardo a scuola per colpa del treno”
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A 17 anni guida la protesta dei pendolari

Matteo Philippe, studente di 17 anni di Casale Monferrato, guida la protesta dei pendolari: “Sono stufo di arrivare continuamente in ritardo a scuola per colpa del treno”
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A 17 anni guida la protesta dei pendolari

Matteo Philippe, studente di 17 anni di Casale Monferrato, guida la protesta dei pendolari: “Sono stufo di arrivare continuamente in ritardo a scuola per colpa del treno”
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Matteo Philippe, studente di 17 anni di Casale Monferrato, guida la protesta dei pendolari: “Sono stufo di arrivare continuamente in ritardo a scuola per colpa del treno”
“Sono Matteo Philippe, uno studente che prende da quattro anni il treno da Casale Monferrato ad Alessandria per andare al liceo”. Matteo Philippe ha 17 anni e vive a Casale Monferrato. Studia al liceo Plana di Alessandria e, per lui, arrivare a scuola in orario risulta complicato a causadel treno. Ogni giorno prende il treno alle 6:45 per arrivare a destinazione alle 7:28 ed essere in classe puntuale per l’inizio delle lezioni alle 8:00. Ma spesso non è così: i treni, almeno una o due volte a settimana, vengono cancellati oppure sono in ritardo. E quando sono in ritardo, non si tratta di qualche minuto di attesa ma solitamente di almeno un’ora. “Dopo neanche tre mesi di scuola ho già sei ritardi dovuti ai treni – spiega Matteo – senza l’aiuto di mio padre, che a volte riesce a portarmi ad Alessandria per evitare di farmi perdere la prima ora, sarebbero molti di più. Nonostante ciò, i miei genitori hanno sempre pagato l’abbonamento (circa 25 euro)”. Matteo prosegue: “Sono veramente stufo di questa situazione (che in quattro anni è solo che peggiorata) e mi sento penalizzato rispetto ai miei compagni che hanno la fortuna di potersi far portare in macchina in orario: non serve a niente promuovere l’utilizzo dei mezzi pubblici se non funzionano”. Un problema, di cui il 17enne si è fatto vero e proprio portavoce e che lo ha portato a creare una petizione su Change.org, già sottoscritta da un centinaio di persone. Chiunque prenda (o vorrebbe prendere) il treno in quella tratta non dovrebbe più mostrare il biglietto o l’abbonamento, fino a quando qualcosa non cambia: questa la protestapacificaa una situazione che comporta notevoli disagi a Matteo (e non solo). Ma il problema, come sappiamo, non riguarda solo Matteo e non riguarda neanche solamente Casale Monferrato. Sono infatti tanti i pendolari penalizzati che, ogni giorno e in diverse città, hanno difficoltà per andare a scuola, al lavoro e – più in generale – per muoversi con i mezzi pubblici. La speranza è che questo appello del 17enne Matteo Philippe non rimanga inascoltato. E che qualcosa cambi realmente.   di Filippo Messina

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