Prevederemo i tumori con l’AI
Di tumore ci si ammala di più ma si guarisce anche di più. Il ruolo fondamentale che giocherà l’AI in campo medico, come del resto già accade in campo radiologico
Prevederemo i tumori con l’AI
Di tumore ci si ammala di più ma si guarisce anche di più. Il ruolo fondamentale che giocherà l’AI in campo medico, come del resto già accade in campo radiologico
Prevederemo i tumori con l’AI
Di tumore ci si ammala di più ma si guarisce anche di più. Il ruolo fondamentale che giocherà l’AI in campo medico, come del resto già accade in campo radiologico
Di tumore ci si ammala di più ma si guarisce anche di più. Il ruolo fondamentale che giocherà l’AI in campo medico, come del resto già accade in campo radiologico
Di tumore ci si ammala di più ma si guarisce anche di più. Sono 395mila i nuovi casi ogni anno in Italia, un dato che cresce in media di 15mila unità all’anno per due ragioni: l’aumento del numero di controlli da parte della popolazione – anche quella più giovane – e l’allungamento dell’aspettativa di vita. Non a caso gli anziani sono ancora quelli che si ammalano di più. È quanto emerso dal convegno organizzato dalla compagnia assicurativa MetLife sullo stato di salute degli italiani in campo oncologico. «La divulgazione scientifica fornisce un servizio di pubblica utilità, rivolto a chi vive un momento di bisogno e agli specialisti che vogliono mantenersi aggiornati sulla prevenzione e le nuove cure in campo oncologico» ha ricordato Maurizio Taglietti, general manager in Italia di MetLife. «La mortalità diminuisce anche grazie a terapie mediche molto avanzate, come quelle a bersaglio molecolare che ogni anno si arricchiscono di nuovi farmaci» ha aggiunto Paolo Veronesi, direttore del programma Senologia e direttore della divisione di Senologia dell’Istituto europeo di Oncologia nonché presidente della Fondazione Umberto Veronesi Ets. «E oggi si fa in modo che la terapia sia commisurata alle caratteristiche biologiche del tumore. Curiamo quindi malattie anche avanzate, con metastasi in altre sedi, grazie a una serie di farmaci che alternano e spesso sostituiscono la chemioterapia evitandone gli effetti collaterali».
Altri aspetti incoraggianti sono legati alla medicina predittiva: «Grazie a quest’ultima sarà possibile indagare la predisposizione genetica allo sviluppo del tumore» ha aggiunto Veronesi. Un supporto sempre più importante alla ricerca arriva infatti dalle innovazioni legate all’intelligenza artificiale: «Già oggi è risaputo come l’8-10% dei casi di tumore alla mammella abbiano alle spalle una mutazione genetica. Un ruolo fondamentale lo giocherà proprio l’AI, come del resto già accade in campo radiologico» anticipa Veronesi. Concorda Federico Cabitza, professore di Interazione uomo-macchina e Supporto decisionale all’Università degli studi di Milano-Bicocca e senior researcher all’Irccs Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano: «Si pensi alla diagnosi precoce aumentata: l’intelligenza artificiale addestrata sulle immagini è in grado di identificare segni subclinici difficili da vedere nel normale iter diagnostico.
Questo consente di individuare degli schemi ricorrenti. Al momento sul mercato ci sono circa 700 dispositivi medici etichettabili come AI, la maggior parte dei quali riguardano la radiologia e quindi in molti casi un supporto in ambito di diagnosi oncologica, per l’individuazione o caratterizzazione di tumori anche molto piccoli». Secondo Cabitza molti sistemi predittivi entreranno a far parte del nostro quotidiano e presto non faranno più notizia, come già avviene oggi con esami come la Tac.
Di Ilaria Cuzzolin
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