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Governo italiano solido elezioni europee 2024

Post elezioni: l’insindacabile solidità del Governo italiano

Al netto della tradizionale dicotomia post-voto-europeo, un dato è insindacabile: l’Italia si presenta al G7 di Bari e Brindisi con il Governo più solido d’Europa

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Post elezioni: l’insindacabile solidità del Governo italiano

Al netto della tradizionale dicotomia post-voto-europeo, un dato è insindacabile: l’Italia si presenta al G7 di Bari e Brindisi con il Governo più solido d’Europa

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Post elezioni: l’insindacabile solidità del Governo italiano

Al netto della tradizionale dicotomia post-voto-europeo, un dato è insindacabile: l’Italia si presenta al G7 di Bari e Brindisi con il Governo più solido d’Europa

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Al netto della tradizionale dicotomia post-voto-europeo, un dato è insindacabile: l’Italia si presenta al G7 di Bari e Brindisi con il Governo più solido d’Europa

Al netto della tradizionale dicotomia post-voto europeo – interpretare i risultati all’italiana o in modo comunitario? – un dato è insindacabile: l’Italia si presenta al G7 di Bari e Brindisi dal 13 al 15 giugno con il Governo più solido d’Europa. Alla faccia dell’asse franco-tedesco e delle decisioni chiave storicamente in tandem fra Parigi e Berlino. Dopo il crollo nei consensi il presidente Macron ha sciolto il Parlamento, indetto nuove elezioni il prossimo 30 giugno e offerto un assist a Marine Le Pen: un terremoto. Il cancelliere Scholz e i socialdemocratici toccano il minimo storico, subiscono l’irresistibile ascesa dell’estrema destra di Afd (16 % sfiorato) e non intaccano il popolare Manfred Weber: uno tsunami. Di contro l’Italia esce dal voto senza cataclismi. Giorgia Meloni ha vinto il referendum annunciato su due visioni antitetiche d’Europa. La coalizione di centrodestra (Fdi, FI-Noi Moderati, Lega) guadagna 4 punti percentuali e può contare sulla stima-collaborazione di Ursula von der Leyen, a sua volta vincitrice. Oltre al successo personale (più di 2 milioni di voti in tutte le circoscrizioni) il premier Meloni capitalizza forza e coesione della maggioranza al Governo in questi due anni. Con una duplice variabile che alla distanza però potrebbe incidere: Tajani ottiene il 9,7% dei voti con Lupi di Noi Moderati e dimostra che il partito può fare bene anche senza Berlusconi mentre Salvini ora è leader dimezzato con il 9% dei voti, 14 seggi pers, e un quarto dei voti ottenuti solo grazie a Vannacci e alle sue 500mila preferenze.

Italia, terra di bipolarismo. Il Pd diventa primo partito al Sud a spese del M5S senza ormai il serbatoio di voti del reddito di cittadinanza e certo non può consolarsi con le 117mila preferenze di Pasquale Tridico, ex presidente Inps ora eurodeputato. Il Pd ottiene il 24% rispetto a quasi il 29% di Fdi e inizia già a corteggiare il M5S a quota 9.9% e soprattutto l’Alleanza Verdi-Sinistra. La coppia Bonelli & Fratoianni con il 6,7 %, il consenso ottenuto fra i giovani elettori e la rivendicazione del successo per Ilaria Salis (176mila preferenze e scarcerazione imminente in Ungheria), può avere un ruolo nell’ipotetico campo largo progressista, dove l’interlocutore più ostico non sarà Schlein (200mila voti fra Centro e isole) ma il leader decaduto Conte.

Nodo astensionismo. In questa tornata ha votato il 49,69% degli aventi diritto rispetto al 56,13% del 2019. In cinque anni è lievitata a dismisura la distanza fra Europa e Paesi membri. Se l’emergenza Covid ci ha illusi sull’esistenza di un fronte unico e compatto a livello comunitario contro la pandemia, temi cruciali come immigrazione e accoglienza si/no, conflitti in Ucraina e Medio Oriente, emissioni di Co2 e regolamenti su auto più o meno inquinanti, questioni di genere, possibili sforamenti di bilancio e soglie nazionali di debito, restituiscono l’immagine di un’Europa ancora lontana dalla realtà (e dai desiderata) dei 27 Paesi membri. In chiave italiana, intriga il dato sul voto degli studenti fuori sede, una platea da 20mila preferenze: 40,35% ad Alleanza Verdi-Sinistra, 25,47% al Pd, 10,21% ad Azione di Carlo Calenda. E Fdi del premier “giovane” Meloni? Tra gli studenti fuori sede deve accontentarsi del 3,7%. Ma l’Italia, si sa, non è il Paese dei giovani…

Di Diego La Matina

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