“La terapia orale delle pazienti è sempre ben accettata perché fattibile a casa. Nel caso dell’elacestrant abbiamo un profilo di tossicità ottimale con non moltissimi effetti collaterali. Inoltre, non richiede particolari presidi terapeutici per tamponare eventi avversi di tossicità”. Lo ha detto Grazia Arpino, professore associato dell’Università di Napoli Federico II, a margine di un corso di aggiornamento tenutosi a Roma sul carcinoma mammario Er+/Her2 – avanzato o metastatico con mutazioni Esr1.
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