Ue: Unterberger, ‘no Stati nazionali ma macro regioni europee’
Roma, 15 ott. (Adnkronos) – “Per rappresentare le specificità dei territori non serve un’Europa che cede il passo agli Stati-nazionali. Servono le macro-regioni europee nel contesto di un’Europa più unita”. Lo ha affermato la capogruppo delle Autonomie al Senato, Julia Unterberger, nel dibattito al Senato sulle comunicazioni del presidente del Consiglio , Giorgia , Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Ad esempio, ha spiegato, “il Sudtriolo condivide molti più questioni con regioni alpine che appartengono ad altri Stati. Per questo solo un’Europa delle Regioni potrà essere più coesa e competitiva. Apprezziamo la sua posizione sulle due guerre, che le ha fatto guadagnare anche l’attenzione e il rispetto della presidente Von der Leyen. Ma non è vero che l’Europa ha assunto la posizione del Governo italiano contro quel Green Deal che ha duramente criticato anche oggi. La presidente Von der Leyen continua a sottolineare che il Green Deal è il progetto centrale dell’Unione dei prossimi anni. Quella che lei continua ad apostrofare come la posizione di una minoranza ideologizzata è il programma della maggioranza europea. Il punto vero è che dobbiamo cambiare i modelli produttivi, ma anche abitudini e stili di vita.
“Anche sull’immigrazione non siete riusciti a cambiare Dublino, soprattutto per il veto dei vostri amici di Visegrad. Un accordo che non funziona, anche perché l’Italia è la prima a non rispettarlo. Fate passare tutti i migranti che vogliono raggiungere altri Paesi, soprattutto la Germania. È vero che una parte dell’Europa guarda con interesse al modello Albania, ma ben presto si accorgerà che si tratta di un grandissimo flop. Costa dieci volte più di un migrante gestito in Europa. Il suo discorso -ha concluso Unterberger- è stato pieno di enfasi sul nuovo ruolo dell’Italia ma temo sia solo un’illusione. Con il vostro modo di ragionare nessun Paese del Nord europea acconsentirà a quel debito comune che serve soprattutto all’Italia. La solidarietà non è una strada a senso unico. E l’Europa non è un supermercato dove si prende solo ciò che serve”.
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