“Migliaia di informazioni prelevate dalle banche dati nazionali”. Fra gli indagati anche Leonardo Maria Del Vecchio e Matteo Arpe
Per gli indagati la grave accusa di concorso negli accessi abusivi della presunta organizzazione composta da hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine
“Migliaia di informazioni prelevate dalle banche dati nazionali”. Fra gli indagati anche Leonardo Maria Del Vecchio e Matteo Arpe
Per gli indagati la grave accusa di concorso negli accessi abusivi della presunta organizzazione composta da hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine
“Migliaia di informazioni prelevate dalle banche dati nazionali”. Fra gli indagati anche Leonardo Maria Del Vecchio e Matteo Arpe
Per gli indagati la grave accusa di concorso negli accessi abusivi della presunta organizzazione composta da hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine
Per gli indagati la grave accusa di concorso negli accessi abusivi della presunta organizzazione composta da hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine
Sarebbero migliaia le informazioni – private – prelevate dalle banche dati strategiche nazionali. Una vera e propria raccolta abusiva di informazioni saccheggiate da banche dati di rilevanza strategica pubblica: questo quanto rivelano le indagini della Dda di Milano e della Dna che ieri ha portato a 6 misure cautelari (tra cui gli arresti domiciliari per l’ex “super poliziotto” Carmine Gallo).
Sullo sfondo guerre economiche o vicissitudini ereditarie in cui diverse persone – che ritenevano di essere bersagli di iniziative scorrette – si sarebbero successivamente rivolte agli investigatori di Gallo per acquisire notizie sui rivali.
Per gli indagati la grave accusa di concorso negli accessi abusivi della presunta organizzazione composta da hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine. Con al centro – sembrerebbe – intercettazioni abusive.
Tra gli indagati figurano anche l’imprenditore Leonardo Maria Del Vecchio (figlio di Leonardo, il fondatore di Luxottica) e il finanziere Matteo Arpe. Inoltre, nell’inchiesta sono coinvolti ex dipendenti di un’altra società di investigazione: la Skp di Milano.
Tale indagine permette di “unire qualche puntino e comprendere meglio questo gigantesco mercato delle informazioni riservate” con “dimensione imprenditoriale” nell’acquisizione delle informazioni riservate. Lo dichiara – nella conferenza stampa di oggi – il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo che definisce la vicenda “allarmante”.
“Il fronte di maggior rilevanza sembra essere il mondo dell’economia e dell’imprenditoria. Al momento non vi sono emergenze di rilievo che portano al mondo della politica” spiega il procuratore di Milano Marcello Viola.
di Filippo Messina
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- Tag: Italia
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