Bagnaia e il tetto di cristallo. Infrangibile
Pecco Bagnaia trionfa nel Gp della Thailandia, ma nonostante i suoi risultati impressionanti lo spazio mediatico a lui dedicato non va oltre il mondo della MotoGP
Bagnaia e il tetto di cristallo. Infrangibile
Pecco Bagnaia trionfa nel Gp della Thailandia, ma nonostante i suoi risultati impressionanti lo spazio mediatico a lui dedicato non va oltre il mondo della MotoGP
Bagnaia e il tetto di cristallo. Infrangibile
Pecco Bagnaia trionfa nel Gp della Thailandia, ma nonostante i suoi risultati impressionanti lo spazio mediatico a lui dedicato non va oltre il mondo della MotoGP
Pecco Bagnaia trionfa nel Gp della Thailandia, ma nonostante i suoi risultati impressionanti lo spazio mediatico a lui dedicato non va oltre il mondo della MotoGP
Pecco Bagnaia ieri ha vinto un’altra gara. Fondamentale e tirata, estremamente complicata a causa della pioggia caduta in Thailandia. Ha vinto tenendo dietro, staccato, il suo grande avversario della corsa al Mondiale 2024 Jorge Martin. Lo ha fatto dopo aver sbagliato quasi tutto nella gara sprint di sabato, questa trovata che sta oggettivamente alterando un Mondiale bellissimo: mini gare del sabato che non si capisce bene a cosa servano e vanno a influenzare il computo generale. Pazienza. Non è del Mondiale, però, che vogliamo parlare, ma proprio del campione del mondo della Ducati. Pecco Bagnaia è un pilota oggettivamente formidabile. I numeri sono impressionanti e nell’era post-Valentino (e anche post-Márquez, mai più tornato ai livelli di un tempo) è l’uomo in grado di garantire differenza e costanza. Certo, ha a disposizione un mezzo favoloso, ma non è l’unico e nessuno come lui si sta imponendo anno dopo anno. Eppure risparmiatevi la fatica di cercare prime pagine su di lui, spazio mediatico oltre la “parrocchia“ della MotoGP. Parrocchia bella grande, per amor del cielo, ma lontana qualche galassia dall’impatto non solo di gente del calibro del super fenomeno Rossi o del monumento nazionale Sinner, ma anche di tanti altri atleti.
È un po’ quello che più volte abbiamo sottolineato scrivendo di Brignone e Goggia nello sci: la prima ha vinto oggettivamente di più in Coppa del Mondo (non abbiamo dimenticato l’oro e l’argento olimpico di Sofia), ma la seconda è un fenomeno popolare per natura. Una che si è costruita una “leggenda“ fatta anche di grandi dolori – e di un’insopprimibile rivalità con la stessa compagna azzurra – che la rendono la N.1. Che nessuno si offenda.
Così, Pecco vince e continuerà a vincere, ma il soffitto di cristallo probabilmente non lo sfonderà mai.
Perché a volte funziona così e non ci puoi fare proprio niente. Sei bravo, bravissimo, un fuoriclasse e… non basta. Non è colpa tua e non è colpa neppure dei giornalisti. Quante volte abbiamo scritto di Bagnaia e continueremo a farlo? È sacrosanto, oltre che doveroso, ma non potrà mai trasformare Pecco in quello che non è.
Crediamo che il primo a saperlo sia proprio lui e in qualche misura ci abbia fatto pace con grande serenità tempo fa: al di là di come possa andare a finire questo Mondiale, probabilmente comprenderemo la portata di questo campione solo quando non correrà più.
Di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche