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90 anni fa nasceva Elvis, un mito immortale

Oggi il Re del rock avrebbe compiuto 90 anni. Un personaggio immenso che ha lasciato un’eredità musicale indelebile ma non solo. Una vita spezzata a soli 42, una fine tragica che è toccata anche alla figlia e al nipote

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90 anni fa nasceva Elvis, un mito immortale

Oggi il Re del rock avrebbe compiuto 90 anni. Un personaggio immenso che ha lasciato un’eredità musicale indelebile ma non solo. Una vita spezzata a soli 42, una fine tragica che è toccata anche alla figlia e al nipote

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90 anni fa nasceva Elvis, un mito immortale

Oggi il Re del rock avrebbe compiuto 90 anni. Un personaggio immenso che ha lasciato un’eredità musicale indelebile ma non solo. Una vita spezzata a soli 42, una fine tragica che è toccata anche alla figlia e al nipote

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Oggi il Re del rock avrebbe compiuto 90 anni. Un personaggio immenso che ha lasciato un’eredità musicale indelebile ma non solo. Una vita spezzata a soli 42, una fine tragica che è toccata anche alla figlia e al nipote

Elvis Presley nasceva esattamente 90 anni fa, come oggi, a Tupelo, piccolo paese dello stato del Mississippi che conta attualmente 35mila abitanti, molti dei quali vivono di turismo. Si tratta di un luogo sperduto, nel profondo sud degli Stati Uniti, che ogni anno viene però visitato da migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Giungono fino a qui, non senza difficoltà, per osservare i luoghi cari che hanno accompagnato l’infanzia del Re del rock: dalla minuscola casa che divideva coi genitori alla scuola elementare frequentata, ai campi di cotone dove amava correre in bicicletta per raggiungere il patio di qualche famiglia di colore intenta a suonare rhythm & blues. E’ qui, a cavallo tra gli anni ‘40 e ‘50, nel cuore di un’America ancora profondamente razzista, dove i neri avevano aree riservate sui mezzi pubblici, che la musica comincia a scorrere nelle vene del Re, lasciando in lui un segno indelebile che lo porterà a essere il primo artista della storia a esibirsi in mondovisione. 

Quegli stessi visitatori, da Tupelo si muovono poi verso Memphis – seconda città del Tennessee, dopo la capitale Nashville – dove Elvis si trasferì da adolescente con la famiglia. Qui sorge la casa museo di The King, Graceland, gremita in questi giorni di persone che piangono il loro idolo, proprio come accade in estate quando in occasione dell’anniversario della sua morte (il 16 agosto 1977) si celebra la “Elvis Week”. Con una media di 600 mila presenze, Graceland si conferma la casa privata più visitata al mondo. L’intero quartiere e la stessa Memphis continuano ad arricchirsi grazie all’appeal che quest’uomo morto ormai da 47 anni continua a esercitare sulle persone. Un fanatismo che lo ha perseguitato per tutta la vita e per certi versi annientato come accaduto ad altri grandi idoli (da Kurt Cobain a Michael Jackson, solo per citarne due); un’ossessione nei suoi confronti che continua anche da morto e che ha trovato nuova linfa tra i giovanissimi che ancora non avevano ben chiaro chi e cosa avesse fatto quest’uomo anche grazie al recente film biopic “Elvis” interpretato da Austin Butler.

C’è chi dice che Elvis guadagni più da morto che da vivo. Può certamente essere vero, anche perché il Re non fece nulla per preservare il suo immenso patrimonio: auto di lusso, anelli con vistose pietre preziose, eccentrici abiti costosi, un aereo privato e molto altro ancora. Elvis però era anche capace di una generosità a tratti patologica che in più di un’occasione lo portò a regalare la propria auto al primo fan incontrato a un distributore di benzina. Un rapporto così controverso con il denaro che alla fine della sua vita, terminata precocemente per un infarto che lo stroncò ad appena 42 anni causato dall’abuso di psicofarmaci e altri medicinali, lo portò quasi alla bancarotta. 

Oggi Elvis continua a essere una perfetta macchina da soldi per chi detiene i suoi diritti e per la sua famiglia. Ma i soldi, si sa, non sono tutto. Negli ultimi 4 anni la famiglia del Re è stata infatti colpita da una serie di tragedie che nessuna cifra potrà mai compensare. Benjamin Keough, suo nipote e musicista anche lui, si è sparato in testa all’età di 27 anni nel 2020. Lisa Marie, unica figlia di Elvis e madre di Benjamin, è morta il 12 gennaio del 2023 all’età di 54 anni, anche lei per via di un infarto causato probabilmente da tanto dolore. Entrambi riposano ora nel “giardino della meditazione” a Graceland, accanto al padre e al nonno. 

L’eredità di Elvis è così oggi gestita da sole donne: l’ex moglie Priscilla, che nonostante si sia separata dal Re giovanissima non ha mai smesso di farsi chiamare col cognome dell’ex marito, e le tre figlie di Lisa (le due gemelle di 15 anni avute dal quarto marito da cui ha divorziato, sposato subito dopo Nicholas Cage e Micheal Jackson) e l’attrice Riley Keough. Un’eredità che bisogna saper gestire perché non diventi presto o tardi una condanna. 

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