
Santo Padre, “situazione stabile”. Nessun bollettino dei medici. La paura e l’attesa a un mese dal ricovero al Gemelli
Il Santo Padre – a un mese dal ricovero al Gemelli – “è in condizioni stabili”. Lo rende noto la sala stampa della Santa Sede
Santo Padre, “situazione stabile”. Nessun bollettino dei medici. La paura e l’attesa a un mese dal ricovero al Gemelli
Il Santo Padre – a un mese dal ricovero al Gemelli – “è in condizioni stabili”. Lo rende noto la sala stampa della Santa Sede
Santo Padre, “situazione stabile”. Nessun bollettino dei medici. La paura e l’attesa a un mese dal ricovero al Gemelli
Il Santo Padre – a un mese dal ricovero al Gemelli – “è in condizioni stabili”. Lo rende noto la sala stampa della Santa Sede
Il Santo Padre – a un mese dal ricovero al Gemelli – “è in condizioni stabili”. Lo rende noto la sala stampa della Santa Sede
Il Santo Padre “è in condizioni stabili. In serata non ci sarà un bollettino medico. Verrà diffuso domani, poi è probabile che si diradino”. Questo quanto rende noto la sala stampa della Santa Sede.
Un mese al Gemelli per il Santo Padre
Un’altra notte tranquilla per Papa Francesco, giunto ad un mese esatto di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma. Nella tarda mattinata del 14 febbraio scorso, infatti, Papa Bergoglio entrava al Policlinico per degli accertamenti. Già da qualche giorno il Pontefice aveva avuto difficoltà respiratorie dovute a una bronchite. Un problema che lo ha costretto a non leggere diverse omelie e udienze. Il Santo Padre salta la messa del Giubileo degli Artisti e l’Angelus, ma manda dei testi scritti per far ‘sentire’ la sua voce. Salta anche la prima storica visita negli studios di Cinecittà, in programma lunedì 17 febbraio, quando la sera il bollettino con gli aggiornamenti medici inizia a parlare di “quadro clinico complesso” e martedì 18 emerge “la polmonite bilaterale”.
Gli alti e bassi di Papa Francesco
Mercoledì 19 uno spiraglio di luce. Il Papa riceve per 20 minuti la premier Giorgia Meloni, che riferisce dell’umorismo di Bergoglio. Continuano le notizie positive sul cuore che “regge bene”. Poi la situazione precipita.
Il 21 febbraio, giorno della conferenza stampa dei medici, il professor Sergio Alfieri descrive il quadro: “Il Papa è in pericolo” ed è consapevole della gravità della situazione. È in questa occasione che il Santo Padre riferisce di essere determinato a voler dire tutta la verità senza filtri. Negli ultimi giorni di febbraio la situazione sembra peggiorare e gli aggiornamenti serali riferiscono la “prognosi riservata” con crisi respiratorie e necessità di trasfusioni. Il mondo trema e prega per la sua salute. Domenica 23 il Papa però si sveglia, partecipa alla Messa, ma spunta una lieve insufficienza renale. Nell’ultima settimana il Papa dimostra lievi miglioramenti seppur in un quadro complesso. Poi il 28 febbraio l’aggiornamento serale sullo stato di salute del Pontefice, diffuso dalla sala stampa della Santa Sede, fa temere il peggio.
Santo Padre, la paura e la speranza
Nei giorni a seguire Papa Francesco accusa “due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”. È il momento peggiore e il mondo intero rimane col fiato sospeso. Ma Papa Francesco reagisce e decide di mandare un audio diffuso in Piazza San Pietro la sera di giovedì 6 marzo. Poche parole per ringraziare tutti del sostegno.
Col passare dei giorni il Papa si stabilizza. Le notti trascorrono “tranquille” e, seppur con la cautela del caso, si registrano prime risposte positive e miglioramenti consolidati. Lunedì 10 marzo i medici sciolgono la prognosi. Il quadro resta complesso, ma si respira un’aria diversa e una condizione di stabilità certificata da una diffusione di bollettini a giorni alterni. Solo ieri il Papa ha celebrato il suo 12esimo anniversario dell’elezione dal letto del Gemelli dove è ricoverato da un mese.
Di Matilde Testa
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