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“Libri Liberi”, la letteratura portata in carcere

L’iniziativa “Libri Liberi” è di quelle che lasciano il segno. Promossa dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Ministero della Cultura

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“Libri Liberi”, la letteratura portata in carcere

L’iniziativa “Libri Liberi” è di quelle che lasciano il segno. Promossa dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Ministero della Cultura

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“Libri Liberi”, la letteratura portata in carcere

L’iniziativa “Libri Liberi” è di quelle che lasciano il segno. Promossa dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Ministero della Cultura

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L’iniziativa “Libri Liberi” è di quelle che lasciano il segno. Promossa dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Ministero della Cultura

L’iniziativa “Libri Liberi” è di quelle che lasciano il segno. Promossa dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura. Prevede dodici incontri in altrettante carceri italiane. Attori ed esperti leggono e commentano brani di testi classici per sollecitare riflessioni e valutazioni da parte di chi è stato privato della libertà. L’obiettivo della rassegna è infatti offrire ai detenuti la possibilità di immergersi in mondi letterari. Ed esplorare le profondità della condizione umana attraverso la lettura. L’iniziativa si inserisce inoltre in un più ampio contesto di promozione della cultura come strumento di riscatto e rinascita. Offrendo una preziosa occasione di riscoperta del sé.

Quanto “Libri Liberi” sia importante lo confermano l’attenzione e le presenze dei detenuti agli incontri. Già nelle prime due occasioni – nel romano Rebibbia e nel napoletano Secondigliano – circa un centinaio di persone hanno presenziato alle letture. E dopo un primo comprensibile momento di prudenza, in parecchi si sono avvicendati al microfono per stabilire un parallelo tra la loro vita e le vicissitudini dei protagonisti dei libri.

Significativo e commovente, sotto questo profilo, l’intervento di un detenuto di Rebibbia. Che – ha raccontato lui stesso – dovrà rimanere in carcere per più di trent’anni. «Mi ha colpito che Ulisse, dopo dieci anni di peripezie, torna a Itaca e trova la moglie Penelope ad aspettarlo». Così ha detto rivolgendosi all’attore Stefano Fresi e allo scrittore Edoardo Albinati (che peraltro proprio a Rebibbia ha insegnato per decenni). «A noi invece capita che, dopo decenni di detenzione, una volta usciti dal penitenziario non troviamo nessuno». Si è aggiunto poi un ragazzo anche lui recluso nel penitenziario romano: «Nella vita si fanno scelte sbagliate e noi le abbiamo fatte. Ma non bisogna cadere nei pregiudizi. Qui tra di noi ci sono anche persone valide».

Stesse commozione e partecipazione a Secondigliano. I detenuti – con interventi precisi e puntuali – hanno chiesto allo scrittore Maurizio De Giovanni notizie su Gabriel García Márquez e sui motivi che l’hanno portato a scrivere uno dei romanzi più significativi del Novecento. «La solitudine di Garcia Marquez è la stessa nostra. Ma è una solitudine che a volte ti aiuta a riflettere» ha detto uno di loro.

L’iniziativa ha ricevuto grandi apprezzamenti dagli operatori carcerari. Questi i dodici appuntamenti in calendario. Oltre a Rebibbia e Secondigliano, il programma prevede il 27 marzo nel penitenziario milanese di Opera “Gli androidi sognano pecore elettriche” di Philip K. Dick, con Elisa Fukas ed Elena Lietti. Il 4 aprile, al carcere minorile Beccaria di Milano, si parlerà di “Pianissimo”, una raccolta di poesie di Camillo Sbarbaro, con Daniele Mencarelli e Alessio Boni. L’11 aprile a Firenze, nel carcere minorile Meucci, sarà la volta delle “Ultime lettere di Jacopo Ortis” di Ugo Foscolo, con Aurelio Picca e Sergio Rubini. Il 15 maggio, nel romano Regina Coeli, lo spunto di riflessione sarà invece “La strada di San Giovanni” di Italo Calvino, con Rosella Postorino e Francesco Montanari.

Il 9 giugno, a Roma ma nel carcere minorile di Casal del Marmo, la discussione ruoterà attorno a “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, con Giulia Caminito e Claudia Gerini. Il 2 settembre a Venezia “Ragazza, donna, altro” di Bernardine, Evaristo con Igiaba Scego e Anna Bonaiuto. Il 19 settembre a Bari con “Genie la matta” di Ines Cagnati, con Donatella Di Pietrantonio e Lino Guanciale. Il 9 ottobre a Palermo, nel carcere Pagliarelli, ci saranno “I 49 racconti” di Hemingway, con Giuseppe Cucchiarelli e Giorgio Colangeli. Il 3 novembre a Bari-Fornelli (minorile) sarà il turno di “Poesia in forma di Rosa” di Pier Paolo Pasolini, con Davide Rondoni e David Riondino. Ultimo appuntamento a Nisida, il 21 dicembre, con “L‘amico ritrovato” di Fred Uhlman, con Antonio Franchini e Marianna Fontana.

Di Carlo Fusi

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