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“Non era pericoloso”, ma ha violentato una bambina dopo due condanne per stupro

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Non era considerato “socialmente pericoloso” l’uomo che alcuni giorni fa ha violentato una bambina di 11 anni a Mestre. Eppure aveva finito di scontare l’ultima di una lunga serie di condanne solo nel 2021.

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“Non era pericoloso”, ma ha violentato una bambina dopo due condanne per stupro

Non era considerato “socialmente pericoloso” l’uomo che alcuni giorni fa ha violentato una bambina di 11 anni a Mestre. Eppure aveva finito di scontare l’ultima di una lunga serie di condanne solo nel 2021.

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“Non era pericoloso”, ma ha violentato una bambina dopo due condanne per stupro

Non era considerato “socialmente pericoloso” l’uomo che alcuni giorni fa ha violentato una bambina di 11 anni a Mestre. Eppure aveva finito di scontare l’ultima di una lunga serie di condanne solo nel 2021.

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Non era considerato “socialmente pericoloso” Massimiliano Milan, l’uomo che alcuni giorni fa ha violentato una bambina di 11 anni nell’androne di casa a Mestre. Eppure aveva finito di scontare l’ultima di una lunga serie di condanne solo nel 2021.

Eppure quelle condanne, erano proprio per altre violenze sessuali o tentativi di violenza. Una storia che fa indignare, una storia che fa discutere, una storia su cui bisognerà andare a fondo. Di certo c’è che la vita di questa 11enne, violentata alle sei del pomeriggio mentre tornava a casa, è cambiata per sempre. E forse, probabilmente, questo ennesimo stupro si sarebbe potuto evitare. Perché chi lo ha commesso, questo 45enne, ha una storia di precedenti che cominciano oltre vent’anni fa, nel 2002.

È in quell’anno che Mulas, che allora faceva il cameriere vicino a Trento, tenta per la prima volta di violentare una turista. Le autorità lo condannano a 4 anni e 6 mesi. Nel 2006 tenta di nuovo violentare una studentessa, ma lei riesce a scappare. Due settimane dopo ne aggredisce un’altra. Arriva una nuova condanna a 8 anni e tre mesi. Poi arriverà una nuova accusa di violenza, stavolta nei confronti di una 14enne. Ma in quel caso l’accusa cade.

E arriviamo a oggi, all’aggressione all’undicenne. E all’ira del governatore del Veneto Zaia che oggi domanda come mai quest’uomo fosse libero di girare indisturbato. Libero di violentare ancora perché mai considerato “socialmente pericoloso”. E viene da domandarsi cosa serva perché un individuo sia invece considerato pericoloso. Anche perché i reati commessi in passato da quest’uomo sono sempre dello stesso genere. Se qualcosa nella macchina della giustizia non ha funzionato finora si spera che venga appurato. Anche se nel frattempo, una giovanissima ha subito un trauma che probabilmente la segnerà per tutta la vita.

Di Annalisa Grandi

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