l viaggio alla scoperta del genoma umano
l viaggio alla scoperta del genoma umano
l viaggio alla scoperta del genoma umano
Le informazioni che servono alla vita sono scritte in un doppio filamento chiamato Dna, depositato in ogni cellula all’interno del nucleo. Qui troviamo le istruzioni necessarie allo sviluppo embrionale e alla crescita dell’individuo, quelle che definiscono i caratteri somatici e psicologici, tutto ciò che permette il funzionamento dell’organismo in ogni sua parte. A differenza però dei sistemi informatici, che usano il codice binario 0/1, la vita biologica usa il codice quaternario, un sistema numerico in base 4 che nel caso del Dna corrisponde appunto alle 4 differenti molecole che lo compongono: le basi azotate A, T, G, C. Un codice quaternario permette molte più combinazioni e solo grazie a questo è possibile gestire tutti i 20 amminoacidi che costituiscono le proteine, i mattoni di ogni cosa biologica. Tutti gli organismi viventi, ogni cellula come ogni organo, sono fatti di proteine e queste vengono create e pilotate (metabolizzate) grazie alle informazioni del Dna trasmesse al citoplasma cellulare tramite gli Rna messaggeri.
Il Dna è quindi un lunghissimo doppio filamento di circa 35 miliardi di basi azotate – circa 2 metri – raggomitolato nei nuclei delle cellule. Conoscere e interpretare esattamente tutta la sequenza permette di comprendere ogni segreto della vita: nascita, morte, invecchiamento, malattie ereditarie ma anche quelle acquisite. Sì, perché ogni malattia (il tumore in primis) ha alla base un’alterazione del Dna cellulare.
Per questo motivo nel 1990 è stato lanciato il Progetto Genoma Umano. Questo si era fermato nel 2003 quando era stato raggiunto il sequenziamento del 92% del Dna. I computer di allora non erano riusciti a decifrare tutto il filamento e l’8% del genoma rimase incompreso, circa tre miliardi di basi azotate. Il motivo di questa difficoltà era dovuto al fatto che l’8% rimanente conteneva tratti lunghi di sequenze ripetute, tratti ridondanti e duplicazioni segmentali apparentemente insignificanti; per questo motivo venne denominato “Dna spazzatura”.
Oggi invece dopo altri vent’anni anni di ricerche, grazie al National Human Genome Research e al consorzio internazionale Telomere-to-Telomere (T2T), è stato finalmente sequenziato e compreso tutto il Dna umano, soprannominato ora T2T-Chm13. Per raggiungere questo traguardo ci sono voluti nuovi metodi di sequenziamento e un software chiamato Merfin che ha analizzato le sequenze in maniera più approfondita e corretto gli errori di sequenziamento della versione precedente. Le zone prima incomprese adesso assumono significato soprattutto per quanto riguarda le indicazioni di ereditabilità delle caratteristiche della specie. Non è tutto: sono state già identificate almeno 200 nuove sequenze di interesse medico nell’ambito delle patologie a trasmissione familiare.
Questo ovviamente non è un traguardo ma la base di partenza per capire ancora meglio e interpretare la corretta funzione di ogni parte del Dna e quindi della vita. Grazie a queste ricerche potremo comprendere l’evoluzione e le diversità della specie umana. Svilupperemo la medicina personalizzata e la diagnosi precoce di malattie silenti. Grazie alla tecnica Crispr-Cas9 – che già permette la sostituzione di pezzi di Dna – ci stiamo inoltre ulteriormente avvicinando a una trasformazione radicale dell’atto medico, che userà sempre meno la terapia molecolare e sempre più la terapia genica.
di Massimiliano Fanni Canelles
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Tag: scienza
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