Giampiero Mughini, per ballare non serve polemizzare
Giampiero Mughini, per ballare non serve polemizzare
Giampiero Mughini, per ballare non serve polemizzare
Non c’è nulla di male a scegliere di partecipare a un programma televisivo, seppur uno in cui da intellettuale ci si trasforma in ballerino. Anche quelli come Giampiero Mughini devono sottostare alla legge universale del profitto. Se si sceglie di farlo, bisognerebbe però sapersi prendere meno sul serio e rispettare le regole del gioco. E invece nelle prime due puntate di “Ballando con le Stelle” si è reso protagonista di due polemiche con altrettanti giudici. Sicuramente saper ballare non è mai stata una sua grande aspirazione, ma dato che lì sta allora tanto vale prenderla con lo spirito giusto, quello ludico, a cui aggiungere anche la visibilità che questi programmi tv puntualmente assicurano.
Mughini si era già cimentato di recente nelle vesti di cuoco in un’altra trasmissione, “Celebrity Chef”, ma in quel caso più che altro aveva dato direttive e fatto cucinare gli altri. E difatti di tensioni e polemiche non se n’erano registrate. Che abbia o meno stima di coloro che siedono tra i banchi della giuria di “Ballando” è irrilevante. Perché ogni gioco, ci insegnano da bambini, ha le sue regole. Altrimenti, semplicemente, si può evitare di partecipare. Ma dato che alla fine quel circo fa comodo a tutti quelli che vi prendono parte, nessuno si dovrebbe sentire una spanna sopra agli altri. Non in quel contesto. È lo stesso principio di coloro che guardano certi programmi per poi dire che sono trash. Basta non guardarli o non parteciparvi. Lamentarsi non vale. A meno che non sia previsto dal copione.
di Annalisa GrandiLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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Tag: Evidenza, televisione
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