Energia, Zoia (Cncc): “No gallerie al buio in centri commerciali”
Roma, 12 ott. (Labitalia) – “Non esiste sicuramente” il rischio “di gallerie al buio nei centri commerciali, perché ogni iniziativa che proponiamo è sempre in linea e nel massimo rispetto delle normative e dei requisiti di sicurezza in favore di clienti e lavoratori. Ma si sta intervenendo sull’intensità luminosa delle parti comuni e dei parcheggi che potrà essere ridotta dal 20% al 30%, anche attraverso l’installazione di sistemi di rilevazione automatica, oltre a proseguire con la sostituzione degli impianti di illuminazione con soluzioni ad alta efficienza energetica, in modo da ridurre di oltre il 20% i consumi elettrici da illuminazione”. Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Roberto Zoia, presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali, smorza l’allarme sulle gallerie dei centri commerciali al buio contro il caro-energia.
Secondo Zoia, invece, “anche interventi sulle insegne commerciali possono dare un importante contributo: dovranno, infatti, essere spente negli orari di chiusura e ottimizzate negli orari diurni in funzione della luce naturale presente nelle strutture”, aggiunge.
E Zoia sottolinea che “stiamo vigilando con grande attenzione la situazione, in un confronto e dialogo costante con i nostri soci. È per questo che abbiamo messo a punto e lanciato, già qualche settimana fa, un piano di contenimento energetico per la riduzione dei consumi delle gallerie commerciali. Si tratta di linee guida che suggeriscono metodi di comportamento virtuosi e puntano a ridurre i consumi energetici attorno al 10%, rispetto a quelli registrati nella precedente stagione invernale, andando ad intervenire, in particolare, su sistemi di riscaldamento e impianti di illuminazione”.
“Sono attenzioni al risparmio energetico -spiega- che riteniamo opportune, oltre che necessarie, considerando la situazione che stiamo vivendo. E siamo certi che i clienti dei centri, se anche troveranno una temperatura che non supera i 19° e un po’ meno luce – soprattutto nelle ore diurne -, lo valuteranno coerente con le accortezze che sicuramente già avranno quotidianamente nelle loro abitazioni”, rimarca.
Attenzione al risparmio energetico che verrà seguita anche in occasione delle festività natalizie. Per le luminarie delle festività del Natale nei centri commerciali “‘in linea con quella che abbiamo definito ‘sobrietà energetica’, ci aspettiamo delle valutazioni da parte dei nostri soci in tal senso. Anche in questo caso, qualora venissero affisse insegne e decorazioni temporanee, consigliamo di ridurle in termini di dimensioni e consumi, privilegiando ancora una volta la tecnologia Led”, spiega Zoia.
“Ci tengo a ricordare che nei centri verranno anche attivate opportune campagne di sensibilizzazione rivolte a tenant commerciali e lavoratori, ma anche ai clienti stessi delle strutture: questo servirà sia per contribuire a creare una nuova ‘cultura anti-spreco’, non necessariamente e solamente dettata dall’attuale contingenza, ma anche per fare in modo che il cliente non si trovi ‘disorientato’ da questi cambiamenti, bensì si senta parte attiva e consapevole di comportamenti virtuosi orientati alla sostenibilità e al risparmio energetico”, conclude.
E sull’allarme chiusure di attività nei centri commerciali Zoia non si tira indietro. “Al momento – sottolinea – non rileviamo grandi tensioni e, qualora si presentino difficoltà, notiamo una flessibilità e una collaborazione tra proprietà e tenant, ormai consolidata e mai abbandonata dai difficili momenti delle chiusure a causa del Covid-19. Non posso però non lanciare un allarme: nei prossimi mesi, se non ci sarà una svolta al tetto dei costi energetici e un aiuto concreto da parte dello Stato, prevediamo un reale rischio che molte attività possano non farcela”.
“Dobbiamo, infatti gestire, non solo le spese vive dei centri, in cui il costo energia inevitabilmente spicca su tutti, ma anche un aumento dell’inflazione che, come recentemente rilevato dall’Istat, sta frenando i consumi perché il potere d’acquisto si sta sempre più assottigliando”, spiega.
“Sono tutti segnali reali che dobbiamo considerare con estrema attenzione e responsabilità per salvaguardare, prima di tutto, le quasi 800 mila persone occupate nell’Industria dei centri commerciali”, conclude.
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