Food, Mi’Ndujo: tra paninazzi sanizzi e fonduta silana il ‘made in Calabria’ batte la crisi
Roma, 24 mar. (Labitalia) – Nove punti vendita in tutta Italia, 120 lavoratori occupati e un brand sempre più conosciuto. E’ la storia di Mi’Ndujo, show food che con i suoi ‘paninazzi genuini’ punta a portare la ‘buona’ Calabria a farsi conoscere in giro per l’Italia. Gli ingredienti? Semplicità, ingredienti genuini e rigorosamente ‘made in Calabria’. Gli stessi alla base dell’apertura del primo punto vendita, nel novembre 2007, al centro commerciale Metropolis a Rende, a due passi da Cosenza e dall’università di Arcavacata.
“L’idea fu di Marco Zicca -racconta ad Adnkronos/Labitalia Eugenio Romano, executive manager di Mi’Ndujo e socio dell’azienda insieme a Marco Zicca, Roberto Bonofiglio e Ornela Nokaj- che crea il primo punto vendita di ‘Panino Genuino’ al Metropolis realizzando una struttura tale che potesse replicarsi anche in altri luoghi. Nel 2018 entriamo in società io, Roberto e Ornela, e lanciamo il nuovo sviluppo del progetto, con la nascita del punto vendita a viale Mazzini a Cosenza. Nel 2019 quindi il marchio da ‘Panino Genuino’ diventa ‘Mi’Ndujo’ per caratterizzarlo ancora di più come espressione della Calabria”.
E si arriva ad oggi con 9 punti vendita tra la Calabria e Roma, 120 collaboratori e tanta voglia di crescere ancora. “Per noi è un orgoglio, non c’è dubbio, riuscire a portare fuori regione un’immagine della Calabria diversa da quella che spesso emerge nel sentire comune. E quindi una Calabria positiva, con una cultura che è rimasta nascosta ai più, e che passa dal cibo”, spiega Romano.
Da Bisignano a Conzativicci, passando per Silano, Mi Sbunno e Acri i panini ‘sanizzi’ raccontano, tra salsiccia, caciocavallo, patate e funghi, i sapori e gli odori, unici, di un’intera regione. “Il brand Mi’Ndujo nasce dall’innocenza del pensiero, dalla voglia di portare nel mercato della ristorazione italiana un prodotto non trattato, non industriale, in poche parole semplice e autentico”, continua Romano.”Per la prima volta le tradizioni, le storie e i sapori calabresi vengono racchiusi in un panino sfornato a vista”, spiega orgoglioso.
L’obiettivo è essere ‘ambasciatori’ del ‘made in Calabria’. “Mi’Ndujo nasce con una missione ben precisa, soddisfare il bisogno di mangiare fuori casa ma soprattutto rendere per i nostri clienti il momento della nutrizione un vero e proprio atto di conoscenza, esplorazione ed esaltazione del prodotto nostrano, rigorosamente calabrese”.
“L’obiettivo -rimarca ancora Romano- è sempre quello di valorizzare un prodotto nostrano, se proveniente da piccole realtà imprenditoriali ancora meglio. Una volta individuata la ricetta, si cercano i migliori prodotti e soprattutto i migliori imprenditori che saranno nostri partner e si inizia il progetto. Un grande aiuto nella ricerca dei prodotti ci viene garantito da Campagna Amica”.
Ultima arrivata in casa Mi’Ndujo è la fonduta silana, un prodotto unico, realizzato con latte ovicaprino dall’azienda Fattoria Biò di Camigliatello Silano, e usato per condire patate e panini. “Dall’incontro di Fattoria Biò e Mi’ndujo nasce la Fonduta Silana per valorizzare le produzioni di pecora e capra che sono in estinzione per via della mancanza di manodopera specializzata, e solo remunerando bene il lavoro dei pastori si può vivere di questo mestiere. E bene sta facendo la Regione nel mettere in atto la ‘Scuola di Pastorizia’”, racconta ad Adnkronos/Labitalia Mario Grillo, che con i familiari conduce Fattoria biò e porta avanti la tradizione familiare che dura ininterrottamente da 4 generazioni.
E così grazie alla collaborazione con Mi’Ndujo Fattoria Biò, come altre aziende, riesce a guardare a nuove opportunità di sviluppo. “La collaborazione con loro per noi rappresenta un valore aggiunto, una valorizzazione del prodotto, un reddito che ci consente di continuare una tradizione bellissima, ma difficile, come quella della pastorizia”, spiega Grillo.
E anche Mi’Ndujo, nonostante il caro prezzi, guarda al futuro con fiducia. “L’obiettivo per i prossimi mesi -spiega Romano- è quello di consolidare tutto il lavoro fatto, organizzando al meglio tutti i settori aziendali. La situazione economica attuale, in un periodo ancora di pandemia è sicuramente difficile da affrontare. C’è una paura generale che ha rallentato nuovamente l’economia. Abbiamo avuto aumenti su tutti i prodotti, alcuni davvero esorbitanti e un raddoppiarsi degli importi spesi per l’energia elettrica. Ad oggi nonostante tutto però, l’azienda ha deciso di non aumentare i prezzi, assorbendo tutti i rincari, nella speranza che il tutto finisca quanto prima”, conclude Romano.
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