Anaao, ‘no interferenze su assunzione medici specializzandi’
Roma, 23 mag. (Adnkronos Salute) – “Leggiamo con preoccupazione e stupore la mozione inviata dalla Conferenza permanente delle Facoltà e delle Scuole di Medicina e chirurgia e della Conferenza permanente dei Collegi di area medica, con cui si chiede di bloccare la riforma del sistema formativo specialistico medico introdotta con il Dl 30 marzo 2023, n. 34”. Così il sindacato dei medici Ssn Anaao Assomed che, definendo questa “un’azione tanto incomprensibile quanto tardiva e ingiustificata”, assicura: “Siamo pronti a contrastare tale tentativo di restaurazione del sistema formativo medico specialistico ormai obsoleto ed arretrato rispetto agli standard europei se necessario anche dinnanzi alla Commissione europea, affinché non venga dato spazio a tali tendenze particolaristiche e baronali delle università italiane”.
“Il decreto Calabria, pur garantendo adeguato spazio anche alla formazione teorica svolta presso le università, che continuano a svolgere un ruolo di coordinamento delle attività didattiche e di ricerca – sottolinea il sindacato in una nota – ha scardinato il vecchio paradigma formativo italiano, in precedenza polarizzato verso un insegnamento esclusivamente teorico, incentrando la formazione specialistica dei medici verso l’insegnamento pratico che in medicina appare di importanza imprescindibile. Ebbene, le pressioni di alcuni universitari sul Governo italiano affinché revochi tale riforma epocale del sistema formativo medico rischiano di arrecare un gravissimo danno sia al diritto dei medici a un’adeguata formazione sia a quello alla salute dei cittadini”, è il monito dell’Anaao.
Anaao Assomed – si legge nella nota – chiede al ministro della Salute e al Governo di continuare sulla strada intrapresa senza rallentamenti e con la certezza di avere l’approvazione della totalità degli oltre 50mila medici in formazione specialistica. “Ci auguriamo – conclude il sindacato – che il tempo delle lobby lasci spazio al tempo delle riforme vere nell’ottica di un continuo miglioramento delle cure e della formazione medica. Se così non sarà, siamo pronti alle barricate contro questo maldestro tentativo di mantenimento di uno ‘status quo’ figlio di un inquadramento del medico in formazione specialistica vecchio di ben 24 anni”.
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