Covid: a Fauci dottorato di ricerca honoris causa dell’università Sapienza
Roma, 13 gen. (Adnkronos Salute)() – Il virologo americano Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), ha ricevuto oggi a Roma all’Università Sapienza il dottorato di ricerca honoris causa in ‘Advances in infectious diseases, microbiology, legal medicine and public health sciences’. La cerimonia è stata aperta dalla prolusione della rettrice Antonella Polimeni. Presente in collegamento anche Thomas Smitham, l’incaricato d’affari ad interim presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.
Il riconoscimento assegnato a Fauci, in collegamento streaming dagli Usa, ha come motivazione il ruolo fondamentale del virologo “nello studio delle malattie infettive e immunomediate, con particolare riguardo ai primi studi pioneristici sulle infezioni da Hiv, alla messa a punto di misure di contenimento della trasmissione e di terapie efficaci contro l’Aids”, sottolineano dalla Sapienza.
“La Sapienza guarda ad Anthony Fauci come un esempio di eccellenza e dedizione nel campo delle malattie trasmissibili – ha affermato la rettrice Polimeni nella prolusione – Ha dato un immenso contributo agli studi pionieristici per la comprensione dell’Aids e allo sviluppo nuove terapie e degli strumenti di prevenzione”. Guardando ai 2 anni di pandemia Covid appena trascorsi, “vorrei sottolineare in particolare l’impatto e il contributo a livello mondiale di Fauci – ha aggiunto la rettrice – La sua comunicazione chiara e semplice lo ha reso una delle voci scientifiche più ascoltate dalle persone e dai politici”.
Fauci è stato l’ideatore del President’s Emergency Plan for Aids Relief (Pepfar), che “ha contribuito a contenere la diffusione e la mortalità in Paesi svantaggiati; è stato inoltre consulente scientifico di sette presidenti degli Stati Uniti, guidando iniziative di controllo di malattie epidemiche e pandemiche. I risultati della sua attività di ricerca lo collocano tra i più influenti scienziati al mondo, con 1.170 lavori indicizzati su Scopus e un H-index pari a 182”, conclude la nota della Sapienza.
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