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Eutanasia: Eurispes, 67% italiani a favore, 68% sostiene testamento biologico

24 Maggio 2023

Roma, 24 mag. (Adnkronos Salute) – Il 67,9% degli italiani è favorevole all’eutanasia (-7% rispetto al 2022), il 68,8% sostiene il testamento biologico (erano il 69,3% lo scorso anno); rispetto alla possibilità di ricorrere al suicidio assistito gli italiani a favore rappresentano il 50% (erano il 41,9% nel 2022; 42,4% nel 2021; 45,4% nel 2020 e soltanto il 39,4% nel 2019). E’ quanto emerge dal Rapporto Italia 2023 dell’Eurispes, nel capitolo dedicato ai temi etici. Il 2023 rappresenta l’anno con la maggior perdita di consenso per la pratica dell’eutanasia dopo la netta ripresa dei favorevoli registrata nel 2022 (74,9%). L’80,9% dei 25-34enni si esprime a favore, seguiti dal 75,7% dei 18-24enni, dal 75,5% dei 35-44enni, mentre tra gli over 64 la percentuale precipita al 55,3%. Il maggior numero di pareri a favore proviene dal Nord-Ovest, dal Sud e dal Nord-Est (rispettivamente, 74,9%, 72,6% e 71,4%), mentre le Isole fanno registrare il dato più basso (47,1%). Il 73,8% dei laureati si dichiara a favore di tale pratica a fronte del 61,3% di coloro che possiedono la licenza media.

Così come l’eutanasia, il testamento biologico (disciplinato dalla legge 219/2017) rappresenta un tema controverso. Secondo i dati raccolti Eurispes, nel 2023 le persone favorevoli rappresentano il 68,8%, uno dei dati più bassi registrati negli ultimi anni, seppur vicino a quello dell’anno precedente: nel 2022 i favorevoli erano infatti il 69,3%, mentre negli anni precedenti le percentuali si attestavano al 71,5% e al 73,8%, rispettivamente, nel 2021 e nel 2020. Sul testamento biologico si esprime a favore il 74,3% dei laureati, mentre condivide la medesima opinione soltanto il 57,4% di chi possiede la licenza elementare o non ha conseguito alcun titolo di formazione primaria.

Rispetto alla possibilità di ricorrere al suicidio assistito, con l’ausilio di un medico per porre fine alla propria vita, i dati rivelano che gli italiani mostrano ancora un certo grado di resistenza. Nel 2023 quelli a favore rappresentano il 50%, in aumento rispetto a tutti gli anni precedenti: erano il 41,9% nel 2022; il 42,4% nel 2021; il 45,4% nel 2020 e soltanto il 39,4% nel 2019. Il maggior numero di consensi si registra tra i 25-34enni (58,1%), mentre la fascia di popolazione oltre i 65 anni si esprime a favore nel 45,6% dei casi.

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