Schillaci, ‘migliorare attività genomica e implementare rete’
Roma, 8 apr. (Adnkronos Salute) – “La ricerca genomica, orientata alla pratica clinica e alla salute pubblica, nei prossimi anni dovrà essere sempre più integrata con la comprensione di quanto pesino anche fattori non-genetici come gli stili di vita, la dieta, le condizioni socioeconomiche che – seppure in modo inaccettabile – influiscono persino sull’aspettativa di vita, insieme ad altri elementi come l’accessibilità complessiva all’assistenza sanitaria e lo stato delle relazioni interpersonali. Sono convinto che sia determinante, per il futuro, promuovere un’attenzione sempre maggiore al tema dell’applicazione pratica delle scienze omiche a servizio della clinica nel Servizio sanitario nazionale. Ed è chiaro che dobbiamo puntare a migliorare la governance delle attività di genomica e implementare un’organizzazione in rete”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento all’evento ‘Human Genome Meeting 2024’ all’Università Sapienza di Roma.
“Ed è proprio con questi obiettivi – ha aggiunto – che Agenas ha avviato una ricognizione delle attività di genomica nelle regioni, nell’ambito del Tavolo di coordinamento inter-istituzionale per la genomica in sanità pubblica e in attuazione del Piano per l’innovazione del sistema sanitario basata sulle scienze omiche. Molto è stato fatto, ma abbiamo ancora strada da percorrere per cogliere ulteriori opportunità dalla rivoluzione tecnologica e culturale che segna la nostra epoca. Ed è essenziale il contributo di tutti”, ha evidenziato Schillaci.
“Mai come oggi, dunque – ha proseguito il ministro – è chiara la necessità di un rapporto strettissimo tra la ricerca, la pratica clinica e la tutela della salute, e quindi la necessità di sostenere questa relazione con investimenti adeguati. Su questo siamo impegnati utilizzando tutte le leve economiche a disposizione. Ricordo innanzitutto i finanziamenti destinati alle attività delle reti, che si articolano per grandi aree, fra le quali le malattie rare, ultra-rare e orfane, l’oncologia, le patologie complesse, quali ad esempio le malattie cardiologiche e neurodegenerative o l’invecchiamento, e hanno obiettivi specifici che riguardano gli screening, le diagnosi (per la conferma di una ipotesi diagnostica oppure per la correlazione con la gravità del fenotipo e la progressione malattia) e la terapia, per la predizione della risposta ai farmaci”.
Per quanto riguarda le reti, ha rimarcato Schillaci, “fra i tanti investimenti sostenuti dal ministero della Salute, ricordo i progetti delle reti tematiche portati avanti dagli istituti virtuali di patologia della Rete italiana degli Irccs, per prevenire le malattie, personalizzare le cure, migliorare la qualità di vita dei pazienti. E l’intervento per la creazione di un programma di medicina di precisione per la mappatura del genoma umano su scala nazionale, condotto nell’ambito del Piano di sviluppo e coesione salute, con cui sono stati sostenuti 13 progetti, per l’80% da realizzare nel Mezzogiorno d’Italia. In molti casi, parte dell’investimento ministeriale è orientato anche al potenziamento dell’innovazione tecnologica, che è di fondamentale supporto all’analisi genomica”.
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