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“Sull’onda degli Europei più bimbi a scuola di nuoto”

16 Agosto 2022

Milano, 16 ago. (Adnkronos Salute)() – “È sempre successo in coincidenza dei grandi eventi sportivi”. L’entusiasmo per le ‘gesta’ degli atleti tricolore, le prove trasmesse in diretta Tv, le premiazioni finali, la commozione di ragazzi che hanno dedicato anni agli allenamenti, tutte queste emozioni insieme diventano una scintilla che può far nascere in un bambino la passione per uno sport in particolare. “Succederà anche con gli Europei di nuoto in corso in questi giorni. Ed io me lo auguro”. Spera che scoppi la ‘nuoto-mania’ fra i più piccoli il pediatra Italo Farnetani, e il motivo ha a che fare con la sicurezza, spiega all’Adnkronos Salute.

“Da ricerche condotte in varie parti d’Italia ho rilevato che la capacità di nuoto dei bambini e adolescenti italiani è drammatica: se il 30% circa sa nuotare bene, un altro 30% non sa nuotare affatto, e un’altra quota simile sa galleggiare e andare avanti ma in una modalità che non garantisce una condizione di sicurezza in mare. E infine un 10% sa nuotare solo in piscina. In questa situazione è importante promuovere la pratica e l’apprendimento del nuoto. Si può iniziare già a 4 anni, e meglio sarebbe imparare al mare, ma va bene anche in piscina”, esorta il professore ordinario di Pediatria dell’università Ludes-United Campus of Malta, che spera nell’effetto trascinante dei successi del team azzurro di Quadarella, Minisini & co.

“La grande copertura mediatica, il racconto coinvolgente delle vittorie possono essere un elemento di promozione dello sport in generale e della disciplina sotto i riflettori, in particolare. Succede in primo luogo con gli Europei e i Mondiali di calcio”, che fanno scoccare l’amore per il pallone in molte giovani leve del rettangolo verde, “ma anche con le Olimpiadi nelle varie discipline sportive rappresentate”, dice Farnetani.

“In questo momento che gli Europei di nuoto sono particolarmente seguiti dalle famiglie è il momento di lanciare la proposta di far praticare ai bambini il nuoto, di mandarli nelle scuole e far seguire loro corsi. C’è anche la coincidenza favorevole che molti di loro, anche se per brevi periodi, sono stati al mare e il nuoto diventa un ricordo di un periodo felice”, prosegue l’esperto. “Sempre da mie ricerche ho appurato che il nuoto è lo sport più amato dai bambini. Ed è unisex, nel senso che è al primo posto del gradimento sia nei maschi che nelle femmine a differenza di altri sport”.

“E’ importante promuovere la pratica e l’apprendimento del nuoto – conclude il pediatra – perché è già una forma di sicurezza in mare e di prevenzione di incidenti e annegamenti”, episodi che spesso vedono i più piccoli fra le vittime.

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