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Un adolescente su 5 bullizzato a scuola, un decalogo per difendersi

4 Aprile 2023

Roma, 4 apr. (Adnkronos Salute) – Un adolescente su 5 negli ultimi tre mesi del passato anno scolastico è stato bullizzato. A rilevarlo è l’Osservatorio ‘Bullismo e cyberbullismo’, un’indagine che ha coinvolto oltre 3.000 ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 19 anni nell’ambito di ‘RispettAmi’, il progetto anti-bullismo ideato da Citroën Italia e coordinato da Skuola.net, che mostra come, nonostante una legge che preveda una serie di azioni per contrastarlo in ambito scolastico, il fenomeno non sia stato eradicato. Lo riferisce lo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Lavenia, presidente dell’Associazione nazionale dipendenze tecnologiche, gap e cyberbullismo (Di.Te.), che offre ai genitori e ai ragazzi 10 consigli per difendersi.

Azioni previste nel progetto ‘RispettAmi’, che si pone l’obiettivo di contribuire a ‘debullizzare’ le scuole sia attraverso campagne di sensibilizzazione online sia attraverso interventi negli istituti in collaborazione con la startup sociale MaBasta (Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti). Ecco, quindi, 10 consigli messi a punto dallo psicologo, a partire dai suggerimenti ai ragazzi: 1) Non fare finta che vada tutto bene. “Il primo passo per uscirne è prendere consapevolezza e non far finta che vada tutto bene o che sia tutto solamente un gioco o uno scherzo: non lo è, se ti fa stare male” sostiene Lavenia. “Non è facile, ma la rinascita inizia nel momento in cui si ammette di aver bisogno di aiuto”. 2) Non isolarti. “Questa reazione può aumentare il senso di solitudine e renderti ancora più fragile. In qualche modo ti espone ancora di più. Invece l’unione fa la forza: non sono tutti bulli a questo mondo. Aprirsi a persone esterne alla situazione dolorosa che stai vivendo può aiutare a contestualizzarla e, magari, a capire che non dappertutto si incontra la prepotenza”.

3) Non cedere alle provocazioni. “Farsi giustizia da soli non dà la sicurezza di uscire dalle dinamiche di bullismo, che invece possono anche peggiorare. La migliore soluzione è sempre riuscire a comunicare e mediare, con l’aiuto di un esperto o di un adulto: un professore, un dirigente scolastico, i genitori”. Se ti viene difficile parlare direttamente con le persone che conosci, puoi rivolgerti, anche in modo anonimo ad associazioni, come appunto l’Associazione Di.te. che ha messo a disposizione anche il numero verde 800 770 960 per il primo ascolto. o anche e istituzioni competenti, ad esempio tramite l’app della Polizia di Stato Youpol, puoi segnalare anche episodi di bullismo e ricevere il supporto delle forze dell’ordine, anche senza doversi registrare.

4) Anche il bullismo online è reale. Se la prepotenza o la violenza è psicologica, anziché fisica, non per questo è meno dolorosa o grave. Questo vale anche se avviene online.Se ricevi ripetuti insulti sui social, o se qualcuno non ti lascia mai in pace, o se le tue immagini vengono usate per prenderti in giro o per umiliarti, puoi provare a difenderti e a dire basta rivolgendoti a un adulto di cui ti fidi o a un esperto. Se necessario, valutando anche una denuncia o segnalazione. 5) Occhio a ciò che condividi online. “Le tue foto private, i tuoi pensieri più intimi, le situazioni che ti imbarazzano, tienile per te e per la tua cerchia ristretta di amici, con cui condividi anche la tua vita offline”, consiglia Lavenia.

La seconda parte del decalogo è rivolta invece ai genitori. 6) Se a subire il bullismo è un figlio o una figlia, può essere difficile accorgersene. E’ essenziale riuscire a captare i segnali e dimostrarsi pronti all’ascolto. “Se ci si accorge che il proprio figlio/a è triste, irritabile, particolarmente solitario/a, bisogna cercare di tenere sempre le antenne pronte a captare i segnali, il cuore aperto ad ascoltare. Se riesci ad ottenere una confidenza, questo sarà il primo passo per provare ad uscirne insieme. Evita però le iniziative personali, soprattutto se guidate dall’istinto”. A scuola il primo passo è parlarne con il dirigente scolastico o con il docente referente per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Oppure rivolgersi alle associazioni specializzate (Di.Te. al numero verde 800 770 960) e le forze dell’ordine: stabilire un primo contatto non implica automaticamente sporgere denuncia.

7) Allo stesso modo è importante saper accogliere una confidenza o un’esperienza difficile. Si tratta di un importante atto di fiducia che non va in nessun modo sottovalutato. Lo psicologo, infatti, avverte: “Metti da parte il rimprovero, il giudizio, il ‘ti avevo avvisato’ e prova a essere il porto sicuro cui tuo/a figlio/a possa ancorarsi quando sta male”. 8) Tutela i ragazzi dai rischi della Rete.”Imposta con tuo/a figlio/a le password e la privacy sui social, controlla l’età consentita per app e games. Inoltre le immagini private vanno protette, asserisce l’esperto. “Non condividere foto o situazioni che riguardano i figli senza chieder loro il permesso. Chiediti comunque se può essere imbarazzante per loro, in fondo l’adulto sei tu”.

9) Genitori, non abbiate paura a chiedere. “L’identità di un adolescente – chiarisce lo psicologo, rivolgendosi ai genitori – è estesa anche al mondo digitale. Loro esistono anche lì ed è importante per loro poter essere riconosciuti anche in questo. Prova a condividere anche pezzi di vita online con i tuoi figli e chiedi loro cosa piace fare in rete, come va nelle chat, con chi si sentono, cosa scrollano, chi seguono”. In questo modo si potrà provare ad entrare nel mondo virtuale di un ragazzo “chiedendo il permesso”, mano nella mano. Ottenendo, sicuramente, meno rifiuti e più complicità da parte dei propri figli.

10) Anche i genitori possono aver bisogno di aiuto. Episodi di bullismo e cyberbullismo possono avere gravi ripercussioni sulla vita di un adolescente e sul suo benessere mentale. “In generale è consigliabile rivolgersi a un professionista, a un’associazione o a un esperto che sappia supportare tutti i membri di una famiglia, soprattutto se il bullismo o cyberbullismo è grave e sistematico”.

Gli studenti e le famiglie potranno trovare i consigli di Giuseppe Lavenia anche in formato di brevi video su TikTok, Instagram e Facebook sui profili ufficiali di Skuola.net e Citroën Italia. Insieme a tutta una serie di informazioni pratiche su come agire da un punto di vista formale, in caso si stia subendo un atto di bullismo o di cyberbullismo.

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