Cibo e strategie antispreco, economia domestica batte tecnologia
(Adnkronos) – La lista della spesa e gli altri accorgimenti della vecchia economia domestica battono la tecnologia sul fronte delle strategie contro lo spreco alimentare: dagli Stati Uniti alla Russia, passando per Canada, Italia, Spagna e Germania, il ricorso alle app salva-cibo resta un’abitudine ristretta a non più del 9% della popolazione. Per l’esattezza dal 3 al 7% in Italia, dal 4 al 9% in Spagna, dal 5 al 7% nel Regno Unito e in Canada, fino al 9% negli Stati Uniti e non più del 5% in Russia. Sono i dati dell’Osservatorio Waste Watcher International diffusi in vista della IX Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, promossa dalla campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero con il patrocinio dei ministeri della Transizione Ecologica e degli Affari Esteri, della Commissione Europea e di Rai per il Sociale.
Sono i cinesi i più tecnologici del pianeta in tema di prevenzione dello spreco alimentare: fino al 17% utilizzano app dedicate, in particolare per monitorare il cibo conservato a casa (17%), ma anche per catturare l’invenduto di negozi e ristoranti.
“È un po’ la rivincita dell’intelligenza ‘alimentare’ dei consumatori – osserva l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore del movimento e della campagna Spreco Zero – su quella ‘artificiale’, o meglio tecnologica. Che resta pur sempre una risorsa preziosa ma se utilizzata meccanicamente non stimola l’impegno attivo del consumatore in chiave di prevenzione. Le soluzioni più rapide ed efficaci arrivano ancora dall’esperienza dell’economia domestica”.
Secondo la rilevazione, fra le strategie antispreco nelle case prevale ancora il buon senso: la classica lista della spesa viaggia oltre il 70% quasi ovunque, dall’Europa al Canada agli Stati Uniti, mentre in Cina la utilizza 1 consumatore su 2 (49%) e in Russia il 54%; si privilegia l’attenzione a verificare e consumare prima i cibi a ridosso di scadenza (4 consumatori su 5 un po’ ovunque); si pratica spesso il check di frigo, freezer e dispensa per avere la situazione sotto controllo, fra 7 e 8 cittadini su 10 ad ogni latitudine del pianeta, e ci si accerta di aver disposto in evidenza il cibo a ridosso di scadenza, attività che russi e spagnoli eseguono con grande attenzione (84% dei casi) ma anche gli italiani e gli inglesi (79%). È pratica diffusa nei Paesi europei e anglofoni l’assaggio del cibo appena scaduto, per accertarsi se sia ancora buono prima di gettarlo: ammettono di farlo soprattutto spagnoli, inglesi, tedeschi e canadesi (oltre 4 cittadini su 5), a ruota seguono Italia e Stati Uniti, meno convinti di questa pratica i cinesi, solo 1 cittadino su 2.
Fra le strategie di approvvigionamento del cibo una linea comune sembra quella di privilegiare confezioni di piccolo formato: in media lo fanno 4 consumatori su 10 ad ogni latitudine.
E al ristorante, come ci comportiamo? Gli italiani e in generale i cittadini europei sembrano piuttosto ‘timidi’: la ‘doggy’, o meglio ‘family’ bag, è richiesta in media da 4 avventori su 10 che non riescono a consumare il pasto. Un’abitudine che sembra invece consolidata negli Stati Uniti, dove la family bag è prassi per 3 consumatori su 4 (74%). Scendiamo al 68% in Canada, al 61% in Cina, al 37% in Russia e nel Regno Unito.
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