Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Taranto, traffico illecito di rifiuti: 5 arresti

14 Giugno 2023

Rifiuti pericolosi costituiti da ritagli e cascami di lavorazioni della pelle, derivanti con quasi certezza dalla lavorazione di divani, abbandonati su terreni nelle campagne del tarantino: è da questo tipo di ritrovamenti in diverse aree dello stesso territorio che sono partite le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce che hanno portato, alle prime ore di stamane, nelle province di Taranto, Brindisi, Matera e Bari, i militari del Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Napoli e della Sezione di Polizia Giudiziaria di Taranto, con il supporto in fase esecutiva dei colleghi delle Compagnie di Manduria, Francavilla Fontana, Castellaneta e Massafra, a eseguire 5 provvedimenti cautelari personali degli arresti domiciliari ed ulteriori 20 provvedimenti tra reali e patrimoniali (per una somma di denaro di circa 100mila euro), emessi dall’ufficio gip del Tribunale del capoluogo salentino, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I reati contestati sono di associazione per delinquere ed attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti speciali e discarica abusiva. L’operazione è stata denominata ‘Amici per la Pelle’. L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia e dalla Procura di Taranto, costituisce l’esito di una complessa manovra investigativa, condotta dal Nucleo Operativo Ecologico di Lecce unitamente ai colleghi della Sezione di Polizia Giudiziaria, del capoluogo jonico, focalizzata sul fenomeno degli abbandoni di rifiuti speciali su terreni in agro tarantino. Il primo rinvenimento risale a luglio 2019, ad opera della Sezione di Vigilanza Ambientale – Regione Puglia – Nucleo di Taranto. Le successive attività investigative condotte dalla polizia giudiziaria hanno fatto ipotizzare quali fossero le aziende produttrici dei rifiuti, tutte operanti nella produzione di divani ed insistenti nelle aree industriali di Matera, Altamura e Gravina di Puglia. Le prime informazioni testimoniali rese dai legali rappresentanti delle ditte interessate hanno fatto subito emergere chiaramente la figura del principale indagato per il quale sono stati delineati elementi tali da poterlo ritenere leader e promotore del traffico illecito di rifiuti da almeno 30 anni (come da conversazione telefonica intercettata dalla Polizia Giudiziaria). Sua sarebbe stata la l’organizzazione dell’’associazione’ criminale, sua ogni decisione in capo agli altri componenti dell’organizzazione. Lui infatti, tramite l’azienda individuale “Marpelle Snc”, si presentava alle società come titolare di un’azienda che avrebbe provveduto al recupero dei rifiuti speciali da loro prodotti, con un costo di smaltimento pari a 0,15 euro al chilogrammo.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Ue, approvato il piano di riarmo europeo

12 Marzo 2025
Your browser does not support the video tag.Il Parlamento europeo ha approvato oggi una risoluzio…

LetExpo, Tacchino (Sophia Sustainability Consulting): “Fondamentale occasione di confronto su temi del settore”

12 Marzo 2025
Your browser does not support the video tag.“L’evento è fondamentale perché è un’occasione per me…

One brain, one health: Padovani (Sin): “Prevenire malattie del cervello è possibile”

12 Marzo 2025
Your browser does not support the video tag.“Come Sin, insieme ad altre società scientifiche e as…

One brain, one health: Fiorillo (Epa): “Al lavoro per migliorare la salute del cervello”

12 Marzo 2025
Your browser does not support the video tag.“La European psychiatric association sta lavorando at…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI