Davide Giacalone
Direttore de La Ragione. Editorialista, saggista e scrittore.
Usa 2024, l’ultima campagna del passato
Chiunque vinca questa non è la prima campagna del futuro americano, ma l’ultima di un passato che si esaurisce
Errore istituzionale
Fiducia al Parlamento Europeo: l’errore di Giorgia Meloni. Il commento del direttore Davide Giacalone
ReVisioni politiche
Tante posture e parole d’ordine hanno traslocato da sinistra a destra e viceversa. Un’analisi di quel che unisce le due fazioni politiche nelle democrazie occidentali
Acco(r)dati
La scelta della destra di governo italiana era, in campo europeo, fra l’accordarsi e l’accodarsi: hanno scelto di accodarsi al loro passato non accordandosi su un futuro più aperto e promettente
Odio e politica
Le parole contro l’odio trasudano odio, tanto se ne è diffuso l’uso nel linguaggio pubblico e politico
Euromissili: nel 2026 saranno schierati missili in Germania
Schierare missili nucleari non solo aiuta a evitare la guerra, ma favorisce il diffondersi della libertà e del benessere
Per negoziare in Ucraina si deve volerlo in due
Per negoziare si deve essere almeno in due, come per ballare il tango, mentre se uno negozia e l’altro spara non è difficile immaginare come possa andare a finire
Francia, orientati a Oriente e sconfitti
La destra in Francia ha perso ed è rimasta minoranza nell’elettorato: orientati a Oriente non si governano le democrazie industrializzate ed esportatrici d’Occidente
La politica del governo Starmer, silenziosa ma efficace
Il nuovo governo Starmer è già al lavoro – perché in quel mondo politico ci si considera avversari, ma non nemici – e lo fa sottovoce, parlando con toni normali e razionali
Destra a destra
Meloni contro i nostalgici. Il commento del direttore Davide Giacalone. Da Omnibus del 3 luglio 2024
À la coque, le elezioni in Francia
Ci sono diversi modi di esaminare quel che è successo con le elezioni in Francia e che avrà ripercussioni in tutta l’Unione europea, a cominciare dalla disciplina di bilancio
Astenia
C’è un filo che unisce la condotta di Giorgia Meloni in sede europea e la presenza nel suo partito di soggetti che utilizzano un intollerabile linguaggio fascista