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Biden e Trump alla prova della frontiera

L’immigrazione è il tema più incandescente delle corsa alla Casa Bianca tra Joe Biden e Donald Trump

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Biden e Trump alla prova della frontiera

L’immigrazione è il tema più incandescente delle corsa alla Casa Bianca tra Joe Biden e Donald Trump

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Biden e Trump alla prova della frontiera

L’immigrazione è il tema più incandescente delle corsa alla Casa Bianca tra Joe Biden e Donald Trump

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L’immigrazione è il tema più incandescente delle corsa alla Casa Bianca tra Joe Biden e Donald Trump

Nel giro di due settimane la Casa Bianca è passata dall’adottare misure severe contro i richiedenti asilo che cercano di entrare illegalmente negli Stati Uniti all’introdurre un sistema che mostra una forte empatia per chi è riuscito a farlo in passato. Dopo aver limitato il 4 giugno la possibilità per i migranti che attraversano la frontiera con il Messico di fare domanda di asilo, martedì Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo che permette la regolarizzazione di centinaia di migliaia di stranieri entrati illegalmente che hanno sposato un cittadino americano. Allo stesso tempo il presidente ha deciso di facilitare la concessione di visti di lavoro per i cosiddetti dreamer, ovvero gli immigrati che hanno varcato clandestinamente la frontiera quando erano minorenni e che da allora hanno vissuto solo negli Stati Uniti.

Queste misure, ampiamente pubblicizzate dalla Casa Bianca a partire dall’apprezzata first lady Jill Biden, dovrebbero compensare l’impressione fra l’elettorato progressista che Biden abbia ceduto alla retorica anti-immigrazione della destra repubblicana di Donald Trump, in vista del dibattito televisivo del 27 giugno tra i due candidati. La misura per bloccare le richieste di asilo è infatti la più restrittiva mai adottata da un presidente democratico. La norma prevede il blocco delle domande d’asilo quando gli attraversamenti irregolari superano la quantità di 2.500 persone al giorno per una settimana. Da quel momento i migranti che cercano di superare il confine vengono espulsi in Messico o negli altri Paesi d’origine, sia pure con delle deroghe. La valutazione delle richieste può tornare alla normalità solo quando il numero di ingressi scende sotto le 1.500 persone per sette giorni consecutivi. Nelle ultime settimane di maggio gli ingressi avevano superato la media di 3.500 migranti al giorno, pertanto la norma è entrata in vigore con effetto immediato. Secondo i critici questa politica avvicina le posizioni di Biden a quelle di Trump, suscitando lo sdegno di molti progressisti e addirittura una causa da parte della prestigiosa American Civil Liberties Union (Ong fondata nel 1920). Tuttavia, gli stessi gruppi adesso applaudiranno Biden per l’ordine esecutivo di martedì, poiché potrebbe garantire lo status legale a 500mila immigrati illegali sposati con un americano e a 50mila dei loro figli minori di 21 anni.

In base alle leggi federali una persona che entra senza documenti negli Stati Uniti e sposa un americano può chiedere la ‘carta verde’ (il permesso di soggiorno permanente che porta alla cittadinanza), ma per farlo deve tornare nel Paese d’origine e inoltrare da lì la domanda, senza poter rientrare finché non arriva l’esito. Ciò stravolge le loro vite per un periodo indefinito, potenzialmente anche molto lungo. La misura introdotta martedì permette a queste persone di presentare domanda comodamente negli Stati Uniti ed è un provvedimento che pone Biden in netto contrasto con la campagna elettorale di Trump, che promette di deportare 10 milioni di immigrati e ha già annunciato che appena sarà eletto annullerà l’ordine esecutivo del rivale.

Nonostante le guerre, l’inflazione e le sfide per l’economia i sondaggi confermano che l’immigrazione avrà un ruolo centrale nelle elezioni presidenziali statunitensi. L’anno scorso è stato particolarmente difficile: nel periodo che va da ottobre 2022 a ottobre 2023 i migranti intercettati al confine con il Messico hanno superati i 2,4 milioni, un record. Nel corso di quest’anno i numeri sono scesi, ma l’argomento rimane incandescente e ineludibile.

di Federico Bosco

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