Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Blinken-Xi e i soliti pessimisti

|
La visita di Blinken in Cina da Xi Jinping, di per sé una vittoria per la diplomazia, ha già iniziato a cambiare qualcosa

Blinken-Xi e i soliti pessimisti

La visita di Blinken in Cina da Xi Jinping, di per sé una vittoria per la diplomazia, ha già iniziato a cambiare qualcosa
|

Blinken-Xi e i soliti pessimisti

La visita di Blinken in Cina da Xi Jinping, di per sé una vittoria per la diplomazia, ha già iniziato a cambiare qualcosa
|

Antony Blinken è stato ricevuto ieri, nel corso della sua visita a Pechino, dal presidente Xi Jinping. È la prima volta dal 2018 che un segretario di Stato americano incontra il massimo leader cinese e questa è già una vittoria della diplomazia. Non ci sarebbe bisogno di sottolinearlo a matita rossa perché, da che mondo è mondo, le relazioni internazionali sono fatte anche di incontri diretti e di rapporti personali fra leader di Stati avversari. Oggi, con la guerra russa in Ucraina, le tensioni crescenti fra Pechino e Washington per la questione di Taiwan e le aree di influenza nell’Indo-Pacifico, la sottolineatura è invece dobbligo visto che diversi commentatori, anche occidentali, paventano scenari apocalittici (con la solita previsione sul declino dell’Occidente, annunciato ormai da decenni) e sostengono che questi incontri non incidano poi molto.

La visita in Cina di Blinken qualcosa ha invece cambiato. Anzitutto ha riattivato i canali diretti di comunicazione politica ai massimi livelli fra Stati Uniti e Cina, comunicazione che si trovava ai minimi termini dopo la vicenda del pallone spia cinese intercettato (e abbattuto) dagli Usa nei cieli americani. Lincontro Blinken-Xi è poi un segnale positivo per almeno altri due motivi. Primo: l’importanza che si sia fatto è già una realtà politica. Secondo: pur restando forti le tensioni su Taiwan, sull’Ucraina, sulla sfida economica e tecnologica, sugli equilibri in Africa e nell’Indo-Pacifico, da questo incontro emerge la constatazione che a nessuno dei due Paesi convenga che i rapporti reciproci restino quelli registrati in questi ultimi mesi. Pur nella freddezza di una distanza che ancora esiste, le dichiarazioni ufficiali di entrambi i fronti certificano insomma che il viaggio di Blinken e l’accoglienza riservatagli dalla Cina abbiano smosso la palude diplomatica.

Difficile sulla base degli elementi attuali costruire previsioni e scenari per il pianeta che verrà. Sarà multipolare oppure no? Chi medierà nei conflitti in corso, a partire da quello ucraino? Si troverà un armistizio per la guerra economica fra Stati Uniti e Cina? Si potrebbe scrivere tutto e il suo contrario. Di certo, dopo il faccia a faccia di ieri fra Xi Jinping e Blinken (propedeutico forse a un incontro del leader cinese con il presidente Usa Joe Biden), non si può dire che non sia successo nulla. Sarebbe voler negare la realtà.

di Massimiliano Lenzi 

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

17 Luglio 2025
Sulla linea della difesa Ue e di un riarmo necessario, le differenze fra Meloni ed Emmanuel Macron…
17 Luglio 2025
Il bilancio complessivo dei morti degli scontri scoppiati ad Sweida, in Siria, in seguito anche al…
16 Luglio 2025
Si chiama Rayyan Arkan Dikha, ha 11 anni, è un ragazzo indonesiano e in questo momento è la figura…
16 Luglio 2025
“You are fired!” (Sei licenziato!). Chissà quanto il presidente statunitense Donald Trump vorrebbe…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI

    Exit mobile version