I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa: “La situazione è molto preoccupante”
I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa: “La situazione di nostra figlia, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante”
I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa: “La situazione è molto preoccupante”
I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa: “La situazione di nostra figlia, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante”
I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa: “La situazione è molto preoccupante”
I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa: “La situazione di nostra figlia, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante”
I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa: “La situazione di nostra figlia, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante”
Un vertice per studiare le prossime mosse e ribadire l’impegno per l’immediata liberazione di Cecilia Sala, poi l’incontro della premier con la madre della giornalista arrestata in Iran e in carcere da ormai due settimane. Il governo di Giorgia Meloni è al lavoro sul caso, premendo su Teheran non solo per il rilascio ma anche – nell’attesa – per un trattamento della reporter imprigionata che sia “rispettoso della dignità umana”.
A confermarlo nella serata di ieri una nota da Palazzo Chigi, che ha illustrato le richieste del governo nel giorno della convocazione dell’ambasciatore dell’Iran in Italia, ma posto l’accento non a caso anche su un altro detenuto: l’ingegnere iraniano Mohammad Abedini, arrestato su richiesta Usa a Malpensa il 22 dicembre scorso, attualmente in carcere a Milano, per il quale Teheran chiede a sua volta la liberazione ma che per ora la procura ha chiesto di non trasferire ai domiciliari.
Intanto la nostra ambasciatrice è stata “convocata dal ministro degli Esteri a Teheran. “Vedremo che cosa diranno gli iraniani, ma noi non possiamo accettare che ci siano delle condizioni di detenzione che non siano rispettose dei diritti della persona, ed è per questo che continuiamo a chiedere l’immediata liberazione di Cecilia” aveva dichiarato Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, ieri sera a Zona Bianca.
A quanto si apprende si terrà invece lunedì 6 gennaio, alle ore 14:00, la seduta del Copasir per l’audizione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica Alfredo Mantovano. Dopo il vertice di ieri pomeriggio a Palazzo Chigi sul caso della giornalista, infatti, il governo aveva fatto sapere che Mantovano, in veste di Autorità delegata, “venendo incontro alle richieste delle opposizioni” aveva dato immediata disponibilità a riferire al Copasir. La data stabilita per l’audizione, a quanto si apprende, è quella di lunedì.
Elisabetta Vernoni e Renato Sala, i genitori di Cecilia Sala, chiedono il silenzio stampa: “La situazione di nostra figlia, Cecilia Sala, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante. Per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione. In questi giorni abbiamo sentito l’affetto, l’attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell’informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo. La fase a cui siamo arrivati è, però, molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare accogliendo questa nostra richiesta”. È quanto si legge in una nota dei genitori della giornalista detenuta in Iran.
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