Le esplosioni di Bachmut
Infuria senza esclusione di colpi la battaglia nel Sud della città lungo via Korsun’
Le esplosioni di Bachmut
Infuria senza esclusione di colpi la battaglia nel Sud della città lungo via Korsun’
Le esplosioni di Bachmut
Infuria senza esclusione di colpi la battaglia nel Sud della città lungo via Korsun’
Infuria senza esclusione di colpi la battaglia nel Sud della città lungo via Korsun’
Nella zona intorno a via Korsun’, a Bachmut, i combattimenti fra le Z truppen e le forze di Kyïv sono molto accesi. Questa strada – situata nella parte Sud della città e larga 300 metri – è l’ultimo campo aperto prima di via Čajkovskij, che rappresenta la prosecuzione urbana di quella autostrada T0504 che da mesi è una delle vie principali di accesso per i difensori del perimetro urbano. Si tratta quindi della difesa di una linea di rifornimento importante per le unità – fra le altre – della 93esima Brigata meccanizzata ucraina, asserragliata nel centro cittadino per rallentare l’avanzata dei mercenari del Gruppo Wagner. Nonostante gli sforzi ucraini, dei gruppi d’assalto rascisti sono però riusciti a superare la via Korsun’, attestandosi nel quartiere di villette situato nel rettangolo delimitato da quella via, dalla strada Comunale, da quella dedicata al poeta e filosofo ucraino Hryhorij Savyč Skovoroda e dalla strada Centrale.
La risposta dei soldati del Paese dei Girasoli non si è fatta attendere: poco più a Ovest, all’altezza del civico 59 della stessa via Korsun’, un filo bianco è stato lanciato nel cielo. Potrebbe sembrare un’enorme stella filante, di quelle in cui soffi dentro per sbrogliarle festose sulla testa del festeggiato. Questo assomiglia però a una sorta di salsiccia, scagliata in avanti da un razzetto a cui è attaccata. Si tratta infatti di una Mclc (Mine-clearing line charge) lanciata da un Ur-77 Мeteorite, veicolo sviluppato nel 1978 dagli ingegneri ucraini per l’eliminazione dei campi minati. È una variante dell’artiglieria motorizzata 2S1 Garofano, realizzata ai tempi della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina dalla storica fabbrica di trattori di Charkìv. Ironico pensare come la gigantesca struttura, ennesima testimonianza dell’importanza strategica dei territori ucraini per il funzionamento dell’impero sovietico, sia stata distrutta all’inizio dell’invasione forse proprio dai pezzi di artiglieria prodotti dalle sue linee di montaggio.
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Questa “salsiccia” è una lunga stringa di materiale esplosivo (trinitrotoluene o plastico C-4) progettata per stendersi in una linea retta a distanza di sicurezza dal cingolato e che esplodendo libera nel campo minato un corridoio largo 6 metri e lungo 90. Ma gli ucraini non avevano bisogno di sminare alcunché. Hanno invece impiegato uno dei 7 Meteorite che hanno catturato nei mesi scorsi all’Armata russa, una potentissima arma antiuomo in grado di liberare strade intere dalla presenza dei soldati nemici. La gargantuesca detonazione, avvenuta una volta che il filo esplosivo si è attivato, è quindi un micidiale contrappasso. Come già nel cielo, anche in terra i soldati russi continuano ad assaggiare la loro stessa amara medicina.
Di Camillo Bosco
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