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Notte d'orrore nel cuore dell'Ucraina

Notte d’orrore nel cuore dell’Ucraina

L’ennesimo vigliacco attacco russo è stato sferrato ieri nel cuore dell’Ucraina. L’obiettivo nelle coordinate: bambini nel sonno
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Kyiv – Notte d’orrore, sirene, esplosioni, telefoni che squillano e devastazione. Le modalità con cui l’ennesimo vigliacco attacco russo è stato sferrato ieri nel cuore dell’Ucraina descrivono perfettamente la natura terroristica di uno Stato canaglia guidato da un criminale. Il silenzio e il buio del coprifuoco sono stati rotti in piena notte da infernali colonne di fumo arrossate da roghi danteschi e strazianti grida di dolore, a cui si sono aggiunte quelle non meno struggenti e disperate dei soccorritori.

Missili e Uav si sono abbattuti su Uman, nell’oblast’ ucraina di Cherkasy, danneggiando almeno dieci condomini, distruggendone uno di nove piani e uccidendo nel sonno decine di civili, tra cui un bambino di due anni e due di dieci. Rimuovere le macerie richiederà almeno un giorno, nel quale la spasmodica ricerca delle 109 persone che abitavano i 46 appartamenti colpiti (27 dei quali completamente sventrati) potrebbe consegnare alla cronaca un bollettino ancora più drammatico. Nelle stesse ore un razzo ha centrato in pieno una villetta a Dnipro, uccidendo due ragazze e un bimbo di tre anni. Poche ore dopo quella barbarie, il Ministero della Difesa russo ha pubblicato sul proprio canale Telegram ufficiale l’immagine d’un missile in partenza su cui svetta la scritta “точно в цель”, che significa “esattamente sul bersaglio”.

Bambini nel sonno: questo era l’obiettivo definito nelle coordinate di lancio. Rallegrandosi pubblicamente dei propri crimini contro i civili, uno Stato terrorista presiede così il Consiglio di sicurezza dell’Onu.

11 missili da crociera e 2 droni sono stati abbattuti nei cieli di Kyiv, che è dotata di più moderni sistemi di difesa antiaerea forniti dai partner occidentali. Quelli che i pacifinti non vorrebbero più inviare al Paese aggredito, per intenderci. Complessivamente, la contraerea ucraina ha abbattuto 21 dei 23 razzi X-101 e X-555 sparati alle quattro del mattino dai Tu-95 russi in volo sul Mar Caspio. L’immane devastazione provocata da quei vettori di morte avrebbe potuto essere dieci volte maggiore, senza lo scudo aereo. Proporzioni che dovrebbero far riflettere chi rivolge i propri appelli al disarmo ai sostenitori dell’aggredito, anziché all’aggressore.

L’ordine di questa immane carneficina è stato preceduto da un altro, non meno osceno, disposto qualche ora prima dallo stesso criminale: dal 1 luglio 2024 verranno considerati stranieri, e potranno dunque essere espulsi, quei residenti dei territori occupati che hanno dichiarato di voler mantenere la cittadinanza ucraina rifiutando quella russa. Una clausola separata del decreto firmato da Putin riguarda l’estromissione di coloro che rappresentano una “minaccia per la sicurezza nazionale”: «quei residenti che sostengono il cambiamento forzato dei fondamenti del sistema costituzionale in Russia, finanziano attività terroristiche ed estremiste o partecipano ad azioni non autorizzate saranno deportati, e sarà vietato loro l’ingresso nel Paese».

Detto da un ricercato per crimini di guerra che mette in mano un’arma a ergastolani reclutati dalle carceri, con l’ordine di sparare ai bambini in nome di uno Stato dichiarato terrorista, è tutto un programma.

di Giorgio Provinciali

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