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l Tridente ucraino contro le Z truppen

In corso un triplice attacco contro gli occupanti di Chersòn. Nonostante la notizia sia stata accolta con scetticismo pare che la prima linea russa stavolta non abbia retto l’impatto
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l Tridente ucraino contro le Z truppen

In corso un triplice attacco contro gli occupanti di Chersòn. Nonostante la notizia sia stata accolta con scetticismo pare che la prima linea russa stavolta non abbia retto l’impatto
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l Tridente ucraino contro le Z truppen

In corso un triplice attacco contro gli occupanti di Chersòn. Nonostante la notizia sia stata accolta con scetticismo pare che la prima linea russa stavolta non abbia retto l’impatto
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In corso un triplice attacco contro gli occupanti di Chersòn. Nonostante la notizia sia stata accolta con scetticismo pare che la prima linea russa stavolta non abbia retto l’impatto
«È iniziata la controffensiva ucraina a Chersòn» ha annunciato ieri (verso le 13, ora di Kyiv) Natalya Gumenyuk, a capo della comunicazione delle forze di difesa ucraine stanziate nel Sud del Paese. Nonostante la notizia sia stata accolta con scetticismo – in estate le voci sull’inizio della controffensiva giallazzura si sono susseguite così tanto da diventare un meme ruscista – pare che la prima linea russa stavolta non abbia retto l’impatto. Un blogger militare russo ha riferito che una compagnia corazzata forte di 9 carri – forse facente parte della 17esima brigata “Konstantin Pestushko” – ha attaccato le postazioni russe a Sud della città di Kryvyj Rih, perdendo due mezzi ma travolgendo le posizioni delle milizie donbasiane lì stanziate. Il 109esimo reggimento della cosiddetta repubblica popolare di Donec’k è così andato in rotta, costringendo alla ritirata anche il contingente di paracadutisti russi disposto a supporto. Il canale Telegram “Rusvarg” riporta poi, senza conferme, un ulteriore assalto con ben 12 carri armati dalla direzione di Mykolaïv verso Kyselivka. Oltre ai salienti da Nord e Sud-Ovest vi sarebbe poi una terza direttrice d’attacco corrispondente alla testa di ponte ucraina sul fiume Inhulec’, che i russi usano da tempo come barriera naturale per frustrare i tentativi di liberazione. LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI “CRONACHE DI GUERRA” Il caos informativo è comunque parte della strategia ucraina, interessata a demoralizzare definitivamente il contingente d’occupazione nemico sulla riva Ovest del Dnipro: le Z truppen abbandonate dai vertici del proprio esercito, già trasferitosi al di là del rio, si trovano da tempo sotto una pressione psicologica formidabile a causa degli attacchi missilistici degli Himars. Grazie a questi lanciamissili motorizzati Kyiv ha infatti reso quasi del tutto impraticabili tutti i ponti che connettono le due sponde, rendendo così inevitabile la formazione di una sacca indifendibile nel caso di un collasso del fronte zetista. Sarebbe quindi credibile la foto, da ieri in Rete, che ritrae i soldati di Mosca raccogliere mesti le loro carabattole mentre abbandonano le posizioni nella cittadina di Tomarino. Le ampie pianure senza ripari che costituiscono il paesaggio dell’oblast’ di Chersòn rendono tuttavia difficili le operazioni offensive ed è possibile che anche questa azione perda slancio. È invece sicuro l’ordine d’evacuazione che il Cremlino ha impartito agli abitanti di Nova Kachovka, a causa «degli intensi bombardamenti ucraini». La motivazione è senz’altro vera ma con una differenza sottile: non si tratta di uno scrupolo umanitario verso i civili quanto piuttosto dell’estremo tentativo di impedire agli abitanti di segnalare all’esercito di Zelens’kyj i luoghi dove gli invasori ammassano le loro munizioni, i cui depositi sono stati decimati nelle scorse settimane insieme ai ponti. In questo momento convulso restano poi alti i rischi nella vicina centrale nucleare di Enerhodar. Come già fecero a Černobyl’, anche qui gli scagnozzi del criminale Putin usano a fini militari il suolo neutrale dell’impianto. Di recente si sono anche intensificati i falsi attacchi russi per obbligare l’Ucraina a una tregua che eviti un catastrofico incidente radioattivo. Un team dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica è in viaggio per contenere i danni.   Di Camillo Bosco

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