La situazione della crisi ucraina peggiora giorno dopo giorno. L’Alleanza Atlantica ha inviato altri aerei da combattimento e navi in Europa orientale per rafforzare la deterrenza verso Mosca. Putin è l’ago della bilancia.
La situazione della crisi ucraina non è buona. Dopo l’affollarsi di mezzi militari e di soldati russi sui confini, l’Alleanza Atlantica ha deciso di inviare altri aerei da combattimento e navi in Europa orientale, per rafforzare la deterrenza verso Mosca.
La Danimarca ha inviato una fregata nel Mar Baltico ed è pronta a dispiegare quattro F-16 in Lituania. La Spagna ha inviato navi e valuta il dispiegamento d’aerei militari in Bulgaria. La Francia ha espresso la propria disponibilità a inviare forze militari in Romania, sotto la Nato. L’Olanda invierà, da aprile, due F-35 in Bulgaria. Infine, ultimo ma non in ordine di importanza, gli Stati Uniti valutano di rafforzare la propria presenza militare in Est Europa con invio di soldati.
A questo muoversi della Nato si aggiunge, in queste ore, la notizia che il governo ucraino starebbe addestrando giovani, uomini e donne, alla guerriglia in caso d’invasione russa. Che la situazione non sia buona lo conferma pure il fatto che gli Usa hanno dato istruzioni alle famiglie dei diplomatici americani di lasciare l’Ucraina, pur scegliendo di mantenere aperta l’Ambasciata.
Quanto al cosa accadrà, dipende molto da Vladimir Putin. Il presidente russo deve scegliere se giocare alla guerra oppure lavorare alla pace. Tenendo a mente che per i russi muovere è pericolosissimo, ritirarsi e basta impercorribile. Mentre per la Nato intervenire è pericolosissimo e accettare soltanto impercorribile. In mezzo deve lavorare la diplomazia. Ma il mezzo è sempre più striminzito.
di Massimiliano Lenzi
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Tag: russia, Stati Uniti
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