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Guerra in Ucraina, il racconto delle torture subite dagli ucraini

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Migliaia di cittadini dell’Ucraina sono stati sottoposti a detenzioni, torture e privazioni illegali della libertà nei territori occupati dai russi

Ucraina

Guerra in Ucraina, il racconto delle torture subite dagli ucraini

Migliaia di cittadini dell’Ucraina sono stati sottoposti a detenzioni, torture e privazioni illegali della libertà nei territori occupati dai russi

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Guerra in Ucraina, il racconto delle torture subite dagli ucraini

Migliaia di cittadini dell’Ucraina sono stati sottoposti a detenzioni, torture e privazioni illegali della libertà nei territori occupati dai russi

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Mosca – Migliaia di cittadini ucraini sono stati sottoposti a detenzioni, torture e privazioni illegali della libertà nei territori occupati dai russi. È ciò che risulta dal rapporto pubblicato lo scorso 23 settembre dall’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani. Ciò è avvenuto solitamente attraverso tre metodi: 1) il sistema di filtraggio; 2) i bombardamenti indiscriminati; 3) il trattamento inumano dei prigionieri di guerra.

Guerra in Ucraina e torture russe. Cosa si intende con il termine “filtraggio”

In questo articolo ci soffermeremo sul filtraggio per come lo abbiamo potuto apprendere attraverso la testimonianza di attivisti dei diritti umani moscoviti. Con questo termine si intendono le procedure di controllo ai posti di blocco o nei campi di concentramento delle persone che si spostano nel territorio occupato o cercano di lasciarlo. Si definisce filtraggio anche il sistema scientifico di arresti, detenzione in prigioni segrete illegali e torture. In Russia è sempre stato usato, sin dalla Seconda guerra mondiale. Durante le guerre in Cecenia, a causa della mancanza di informazioni sui guerriglieri caucasici da parte del Kgb, quasi tutti gli uomini e gli adolescenti ceceni vennero sottoposti a filtraggio. Oggi invece in Ucraina tale sistema è diventato selettivo. Le forze dell’ordine russe sono interessate principalmente a categorie specifiche di persone: militari in servizio e in congedo, attivisti politici e sociali.

Gli attivisti dei diritti umani russi hanno intervistato dieci residenti di Kherson che sono stati sottoposti a filtraggio durante l’occupazione

Gli attivisti dei diritti umani russi hanno intervistato dieci residenti di Kherson che sono stati sottoposti a filtraggio durante l’occupazione. Per esempio uno di loro (che chiameremo Ivan) a partire dal marzo 2022 aveva fornito come volontario aiuti umanitari agli abitanti di Kherson. A metà luglio dello stesso anno venne arrestato dalla Guardia nazionale russa dopo una conversazione telefonica con un amico che prestava servizio nell’esercito ucraino. Per più di un’ora dieci persone lo torturarono con un taser. La sera del 29 settembre Ivan venne nuovamente arrestato insieme a due ragazze mentre il gruppo si preparava per la distribuzione di aiuti umanitari. Durante l’interrogatorio emerse che era stato denunciato da un’anziana a cui aveva portato degli aiuti.

Per giorni a Ivan non vennero fatte domande: venne semplicemente picchiato e torturato con scariche elettriche, collegando dei fili al suo corpo e facendo passare la corrente tramite un telefono da campo. Successivamente è stato rilasciato a condizione che ‘collaborasse’. Secondo la sua stessa testimonianza, Ivan è poi riuscito a guadagnare tempo fino alla liberazione di Kherson.

Un altro obiettivo del filtraggio è il terrore psicologico. Attraverso questo sistema gli occupanti devono dare l’impressione che tutte le manifestazioni di indipendenza verranno scoperte e comporteranno serie conseguenze. Gli abitanti devono semplicemente rassegnarsi: contro la forza bruta non c’è rimedio.

di Yurii Colombo

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