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Hamas e il “rito” delle bare: inutile spettacolarizzazione sulla pelle di due bambini

Nemmeno la morte di due piccole vite innocenti ha fermato Hamas dal rendere la riconsegna degli ostaggi uno spettacolo straziante pur di continuare una campagna d’odio che non porterà mai a niente. Se non ad aggiungere altro odio

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Hamas e il “rito” delle bare: inutile spettacolarizzazione sulla pelle di due bambini

Nemmeno la morte di due piccole vite innocenti ha fermato Hamas dal rendere la riconsegna degli ostaggi uno spettacolo straziante pur di continuare una campagna d’odio che non porterà mai a niente. Se non ad aggiungere altro odio

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Hamas e il “rito” delle bare: inutile spettacolarizzazione sulla pelle di due bambini

Nemmeno la morte di due piccole vite innocenti ha fermato Hamas dal rendere la riconsegna degli ostaggi uno spettacolo straziante pur di continuare una campagna d’odio che non porterà mai a niente. Se non ad aggiungere altro odio

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Nemmeno la morte di due piccole vite innocenti ha fermato Hamas dal rendere la riconsegna degli ostaggi uno spettacolo straziante pur di continuare una campagna d’odio che non porterà mai a niente. Se non ad aggiungere altro odio

Continua miserabilmente la guerra tra Israele e Hamas, una battaglia che ormai  si gioca tutta sul campo delle emozioni. L’esposizione delle bare contenenti i corpi dei quattro israeliani –  Shiri Bibas con i suoi due bambini, Kfir e Ariel, e l’84enne Oded Lipshitz – e riconsegnate poi dalla Croce Rossa all’Idf, è stata uno spettacolo osceno, senza giustificazioni. Nulla ha aggiunto alle ostilità ancora in essere se non ulteriore strazio per qualunque cuore dotato di un briciolo di umanità, quella che manca in ogni conflitto. 

Bene ha fatto Israele, per rispetto dei familiari delle vittime, a non trasmettere le immagini dello show-proclama di Hamas, che come se non bastasse, sopra ogni bara – rigorosamente chiusa a chiave – ha apposto un messaggio di propaganda, oltre a un manipolo di munizioni. 

Kfir, l’ostaggio più piccolo nelle mani dei terroristi,  aveva appena 9 mesi e quasi sicuramente non aveva mai nemmeno pronunciato la parola mamma. Nulla sapeva di tutto questo odio eppure, suo malgrado, ci è finito in mezzo, pagando con la sua innocente vita. Così il suo fratellino, che di anni ne aveva 4 quando è stato rapito assieme alla mamma.  

Secondo il gruppo armato i quattro israeliani sarebbero stati uccisi proprio dal loro popolo – assieme ad alcuni dei carcerieri palestinesi – durante i bombardamenti nella striscia di Gaza. Al momento l’unica certezza resta circoscritta a chi ha rapito chi. La verità sulla loro uccisione. non la sapremo mai né capiremo mai le ragioni per cui le bare di due bambini diventino uno strumento per inneggiare un odio che sembra non avere mai fine.

Qualcuno un giorno però qualche parola sensata dovrà pur dirla a questo papà e marito, la cui vita da un giorno all’altro ha perso ogni ragione d’essere. 

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