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La lezione di Jacinda Ardern

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L’incredibile forza e la lezione di vita che ci insegnano le dimissioni della premier neozelandese Jacinda Ardern

La lezione di Jacinda Ardern

L’incredibile forza e la lezione di vita che ci insegnano le dimissioni della premier neozelandese Jacinda Ardern
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La lezione di Jacinda Ardern

L’incredibile forza e la lezione di vita che ci insegnano le dimissioni della premier neozelandese Jacinda Ardern
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Tante volte ci si interroga, spesso cadendo nei luoghi comuni, in cosa il potere “al femminile” possa differenziarsi da quello “al maschile”. Chi ama sostenere che – una volta arrivati nella stanza dei bottoni, come si diceva una volta – le distanze fra uomo e donna si annullino sottolinea atteggiamenti e posture delle potenti oggettivamente non distanti dai loro colleghi maschi. Esempi non mancano di certo e contribuiscono a una narrazione secondo la quale il potere non ha genere e cambia allo stesso modo le persone. Visione molto utile, aggiungiamo, a chi respinge cocciutamente l’idea che esistano specificità femminili nel lavoro (qualsiasi lavoro) e in particolare nelle posizioni di maggiore responsabilità. Almeno un’ipotetica seconda via, rispetto a quella maschile che ormai la storia ci ha fatto conoscere in tutti i suoi possibili aspetti. All’improvviso, poi, una storia dall’altro capo del mondo ci ricorda che sì, forse le differenze – grazie al cielo – esistono e possono insegnare ancora moltissimo a tutti noi. Ci sono volute le dimissioni della premier della Nuova Zelanda Jacinda Ardern, diventata capo del governo a 37 anni e a 42 al passo d’addio, nonostante i lusinghieri risultati raggiunti e una carriera politica e di potere davanti. Si è presentata alla stampa e ha ammesso di “aver finito la benzina”, di non farcela più, di voler passare la mano perché stanca e ormai ai limiti. Una presa di coscienza personale, ma soprattutto nell’interesse del suo Paese che – lezione – non può avere come leader una donna o un uomo che senta di aver dato tutto in quel ruolo e di essere pronto ad altro. Metteteci le lacrime non trattenute e potrete immaginare la reazione degli immancabili cinici, pronti a ironizzare sulla donna arrivata al culmine dello stress e poi (inevitabilmente) crollata. Sulla debolezza esibita, con tanto di umanissima richiesta al compagno di sposarla, una volta terminati gli incarichi pubblici. La verità è che ci vuole un’enorme forza e una grande consapevolezza di se stessi, a cominciare dai propri limiti, per fare ciò che ieri ha detto e fatto la Ardern. La quasi ex premier neozelandese ci ricorda che la vita è un viaggio, le stazioni sono innumerevoli e ci vuole molto più coraggio a cambiare che non scendere mai da un treno che non va più dove ci interessi arrivare. Eh sì, Jacinda Ardern ha fatto tutto questo con un tocco femminile, di onestà intellettuale e psicologica ancora così difficile per tanti maschi. Una lezione di forza. Di Fulvio Giuliani

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