Liz Truss e la ricetta perfetta per far precipitare una democrazia
| Esteri
La giornata di mercoledì è stata una delle più buie della democrazia britannica: spintoni, insulti, grida, lacrime alla camera dei Commons. Liz Truss voleva essere la nuova Thatcher ma verrà ricordata come il Primo ministro dall’incarico più breve e letale della storia della Gran Bretagna.
Liz Truss e la ricetta perfetta per far precipitare una democrazia
La giornata di mercoledì è stata una delle più buie della democrazia britannica: spintoni, insulti, grida, lacrime alla camera dei Commons. Liz Truss voleva essere la nuova Thatcher ma verrà ricordata come il Primo ministro dall’incarico più breve e letale della storia della Gran Bretagna.
| Esteri
Liz Truss e la ricetta perfetta per far precipitare una democrazia
La giornata di mercoledì è stata una delle più buie della democrazia britannica: spintoni, insulti, grida, lacrime alla camera dei Commons. Liz Truss voleva essere la nuova Thatcher ma verrà ricordata come il Primo ministro dall’incarico più breve e letale della storia della Gran Bretagna.
| Esteri
AUTORE: Alessandra Libutti
Liz Truss voleva essere la nuova Thatcher ma verrà ricordata come il Primo ministro dall’incarico più breve e letale della storia della Gran Bretagna. Si è dimessa ieri dopo soli 45 giorni, durante i quali ha seppellito la regina, distrutto l’economia, disintegrato il Partito conservatore e trasformato il Parlamento in un ring di pugilato.
Basta poco a far precipitare una democrazia nel caos. Se esiste una ricetta, la Truss ha utilizzato gli ingredienti giusti: un badget fuori dalla realtà che fa precipitare la sterlina, il rifiuto di dimettersi, il licenziamento di un ministro del Tesoro che seguiva le sue direttive, l’incarico a un nuovo ministro con politiche antitetiche alle sue, le dimissioni del ministro degli Interni, la ricerca di una fiducia che sa di non avere ma che vuole forzare, costringendo i deputati a votare minacciandoli o addirittura spingendoli fisicamente al voto. Va detto che la responsabile di tutto questo non è soltanto lei ma l’intero gabinetto, complice dell’escalation.
La giornata di mercoledì scorso è stata una delle più buie della democrazia britannica. Era dai tempi della dissoluzione del Parlamento di Carlo I che ai Commons non si assisteva a scene del genere: spintoni, insulti, grida, lacrime. Il frutto di direttive estreme, messaggi contraddittori e intimidazioni. I ministri conservatori si sono trasformati in bulli e hanno trascinato i loro deputati nella sala del voto.
Il Paese è attonito, la pazienza al limite. Si pretendono elezioni per porre fine alla farsa.
Di Alessandra Libutti
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Cremlino: “Truppe Nato in Ucraina rappresentano minaccia per Mosca”
05 Settembre 2025
Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a margine del forum economico di Vladivo…
Ucraina e credibilità
05 Settembre 2025
La credibilità è essenziale per sperare di porre fine alla guerra scatenata dalla Russia in Ucrain…
Lo show di Pechino, minaccia diretta a Trump
04 Settembre 2025
Uno spettacolo incredibile, quello andato in scena a Pechino in occasione della parata per commemo…
Lisbona, deraglia la funicolare “Gloria”. Le immagini dei soccorritori in azione – IL VIDEO
03 Settembre 2025
Nel video della Associated Press i soccorritori immediatamente in azione dopo il gravissimo incide…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.