Liz Truss e la ricetta perfetta per far precipitare una democrazia
La giornata di mercoledì è stata una delle più buie della democrazia britannica: spintoni, insulti, grida, lacrime alla camera dei Commons. Liz Truss voleva essere la nuova Thatcher ma verrà ricordata come il Primo ministro dall’incarico più breve e letale della storia della Gran Bretagna.
| Esteri
Liz Truss e la ricetta perfetta per far precipitare una democrazia
La giornata di mercoledì è stata una delle più buie della democrazia britannica: spintoni, insulti, grida, lacrime alla camera dei Commons. Liz Truss voleva essere la nuova Thatcher ma verrà ricordata come il Primo ministro dall’incarico più breve e letale della storia della Gran Bretagna.
| Esteri
Liz Truss e la ricetta perfetta per far precipitare una democrazia
La giornata di mercoledì è stata una delle più buie della democrazia britannica: spintoni, insulti, grida, lacrime alla camera dei Commons. Liz Truss voleva essere la nuova Thatcher ma verrà ricordata come il Primo ministro dall’incarico più breve e letale della storia della Gran Bretagna.
| Esteri
| Esteri
La giornata di mercoledì è stata una delle più buie della democrazia britannica: spintoni, insulti, grida, lacrime alla camera dei Commons. Liz Truss voleva essere la nuova Thatcher ma verrà ricordata come il Primo ministro dall’incarico più breve e letale della storia della Gran Bretagna.
Liz Truss voleva essere la nuova Thatcher ma verrà ricordata come il Primo ministro dall’incarico più breve e letale della storia della Gran Bretagna. Si è dimessa ieri dopo soli 45 giorni, durante i quali ha seppellito la regina, distrutto l’economia, disintegrato il Partito conservatore e trasformato il Parlamento in un ring di pugilato.
Basta poco a far precipitare una democrazia nel caos. Se esiste una ricetta, la Truss ha utilizzato gli ingredienti giusti: un badget fuori dalla realtà che fa precipitare la sterlina, il rifiuto di dimettersi, il licenziamento di un ministro del Tesoro che seguiva le sue direttive, l’incarico a un nuovo ministro con politiche antitetiche alle sue, le dimissioni del ministro degli Interni, la ricerca di una fiducia che sa di non avere ma che vuole forzare, costringendo i deputati a votare minacciandoli o addirittura spingendoli fisicamente al voto. Va detto che la responsabile di tutto questo non è soltanto lei ma l’intero gabinetto, complice dell’escalation.
La giornata di mercoledì scorso è stata una delle più buie della democrazia britannica. Era dai tempi della dissoluzione del Parlamento di Carlo I che ai Commons non si assisteva a scene del genere: spintoni, insulti, grida, lacrime. Il frutto di direttive estreme, messaggi contraddittori e intimidazioni. I ministri conservatori si sono trasformati in bulli e hanno trascinato i loro deputati nella sala del voto.
Il Paese è attonito, la pazienza al limite. Si pretendono elezioni per porre fine alla farsa.
Di Alessandra Libutti
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Hamas considera “positivamente” la roadmap israeliana esposta da Biden
02 Giugno 2024
“Hamas considerare positivamente” la roadmap israeliana verso un cessate il fuoco definitivo ann…
Si collega in udienza dall’auto con la patente revocata, la reazione del giudice
01 Giugno 2024
Michigan: un uomo si collega in udienza dalla propria auto nonostante la patente gli fosse stata…
Poker e guerra
01 Giugno 2024
Carte da poker e guerra: un binomio che si adatta a quest’epoca di tensioni e scontri con la Rus…
La Germania (come gli Usa) autorizza l’Ucraina a usare le armi contro gli obiettivi russi
31 Maggio 2024
La Germania, sulla stessa scia degli Stati Uniti, autorizza l’Ucraina a usare “le armi tedesche …