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L’odio uccide l’amore e la magia

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Noya Dann l’hanno uccisa i senza Dio di Hamas, l’hanno trovata abbracciata al corpo senza vita della nonna, 80 anni
Noya Dann

L’odio uccide l’amore e la magia

Noya Dann l’hanno uccisa i senza Dio di Hamas, l’hanno trovata abbracciata al corpo senza vita della nonna, 80 anni
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L’odio uccide l’amore e la magia

Noya Dann l’hanno uccisa i senza Dio di Hamas, l’hanno trovata abbracciata al corpo senza vita della nonna, 80 anni
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La foto di questa poco più che bambina deve restare impressa nel cuore di tutti noi. Per sempre. Nessun essere che voglia dirsi umano può restare insensibile davanti a un’immagine così familiare per centinaia di migliaia di famiglie che da oltre vent’anni vedono i propri figli sognare con le avventure di Harry Potter. Sognava anche Noya Dann, una ragazzina del kibbutz di Nir Oz. La vediamo con la sua cravatta di Grifondoro, una delle quattro “case” in cui è diviso l’immaginario mondo dei maghetti e delle piccole streghe creato da J.K. Rowling.  Nella mano destra brandisce una bacchetta pronta a invocare chissà quale incantesimo per rendere colorato il suo mondo. “Accio”, “Vingardium Leviosa”, “Incendio”, “Expecto Patronum”, i fantastici nomi delle magie nate dalla fantasia inesauribile della creatrice di Harry Potter. L’hanno uccisa i senza Dio di Hamas, l’hanno trovata abbracciata al corpo senza vita della nonna, 80 anni. L’avrà difesa fino all’ultimo, come gli eroi della saga tanto amata. L’hanno uccisa senza un barlume di pietà umana, un briciolo di coscienza che possa far riconoscere questi esseri come uguali a noi. Nessuna bacchetta ha potuto difenderla, non c’era Albus Silente pronto a immolarsi per salvarle la vita. Il male che avrà esorcizzato chissà quante volte leggendo i romanzi e tremando per la battaglia finale di Harry contro Voldemort questa volta ha vinto, anche se è destinato a perderà questa folle guerra. Noya sognava un mondo di magia e ha trovato solo odio e brutture. Come mia figlia avrà passato un’intera infanzia a divorare quei libri ma ora per lei non c’è più nulla. Solo la nostra profonda commozione e la promessa di non arrenderci. Perché, come ricorda Albus Percival Wulfric Brian Silente, “Non sono le nostre qualità a definirci ma le nostre scelte”. La terra ti sarà lieve, come è lieve ai Giusti. Solleviamo le bacchette in cielo per te, ancora una volta. di Fulvio Giuliani

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