Marlene Engelhorn: la giovane che ha rifiutato 4 miliardi di eredità
Una ragazza austriaca di 29 anni ha rifiutato 4 miliardi di euro di eredità. Il suo nome è Marlene Engelhorn e ha deciso di essere in prima linea per la giustizia sociale con “Taxmenow”, un progetto con cui chiede più tasse per la gente nata ricca e fortunata, proprio come lei.
| Esteri
Marlene Engelhorn: la giovane che ha rifiutato 4 miliardi di eredità
Una ragazza austriaca di 29 anni ha rifiutato 4 miliardi di euro di eredità. Il suo nome è Marlene Engelhorn e ha deciso di essere in prima linea per la giustizia sociale con “Taxmenow”, un progetto con cui chiede più tasse per la gente nata ricca e fortunata, proprio come lei.
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Marlene Engelhorn: la giovane che ha rifiutato 4 miliardi di eredità
Una ragazza austriaca di 29 anni ha rifiutato 4 miliardi di euro di eredità. Il suo nome è Marlene Engelhorn e ha deciso di essere in prima linea per la giustizia sociale con “Taxmenow”, un progetto con cui chiede più tasse per la gente nata ricca e fortunata, proprio come lei.
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Una ragazza austriaca di 29 anni ha rifiutato 4 miliardi di euro di eredità. Il suo nome è Marlene Engelhorn e ha deciso di essere in prima linea per la giustizia sociale con “Taxmenow”, un progetto con cui chiede più tasse per la gente nata ricca e fortunata, proprio come lei.
Nessuno rifiuterebbe dei soldi, tanto meno se si trattasse di miliardi di euro. Una certezza venuta meno dopo aver letto la storia di Marlene Engelhorn, una ragazza classe 1992 che ha rifiutato un’eredità da 4 miliardi di euro. Marlene è un’eccellente studentessa austriaca di lingua e letteratura tedesca che vuole costruirsi un futuro con le proprie forze, cosa che l’ha spinta a rinunciare a parte della fortuna che le è capitata.
La 29 enne è infatti erede dei fondatori di BASF (Badische Anilin- und Soda Fabrik), azienda chimica tra le più importanti al mondo, con oltre 200 sedi tra filiali e joint venture e siti produttivi in 50 Paesi sparsi tra Europa, Asia, Nord e Sud America.
Solo l’ultimo anno l’azienda, che ha sede principale in Germania, ha fatturato 7,8 miliardi di euro. Fondata da Friedrich Engelhorn nel 1865, la BASF vanta tra i suoi brevetti alcune invenzioni storiche come il colorante indaco, uno dei primi coloranti sintetizzati su scala industriale e il primo nastro magnetico in bobine per i primi registratori audio (musicassette e videocassette). Un’invenzione datata 1934 che avrebbe rivoluzionato il mondo dello spettacolo sul piccolo schermo e in radio, e di cui la BASF è rimasta tra le principali aziende produttrici fino alla fine del secolo scorso.
Una pagina oscura dell’azienda è sicuramente la produzione del famigerato gas Zyklon B, quello usato come agente tossico nelle camere a gas nei campi di sterminio. Non si trattò, tuttavia, di una scelta né di un’opzione a disposizione dell’azienda: è facile intuire come sotto il regime nazista, la società e i suoi dirigenti non avessero la possibilità di contestare le decisioni di Adolf Hitler.
Secondo Forbes, la nonna di Marlene occupa la posizione 687 nella classifica delle persone più ricche del mondo. Il successo dell’azienda di famiglia ha fatto la fortuna di generazioni e generazioni. Ma a Marlene la fortuna non interessa, interessa il merito. Così, ha deciso di rifiutare il 90% della quota di eredità che le spetterebbe di diritto (circa 4 miliardi).
MARLENE ENGELHORN, L’EREDITARIA SPIEGA PERCHÉ HA RIFIUTATO 4 MILIARDI DI EURO
Assalita dall’incredula curiosità di tutti, la giovane ragazza viennese spiega in maniera semplice e lineare la sua decisione: “Questa è pura fortuna alla lotteria delle nascite e pura coincidenza. Rifiutare quei soldi non è una questione di volontà, ma di correttezza – sostiene fermamente Marlene – non è giusto che io riceva un’eredità di 4 miliardi di euro pur non avendo fatto nulla per meritarli”. Come si dice di questi tempi: chapeau! Il viscerale senso della meritocrazia non è il solo motivo dietro la sua decisione, che sta facendo il giro del mondo. Marlene è convinta che, immersa in tutta quella ricchezza, “Non saprei cosa farne e non potrei essere felice”. Da ammirare inoltre che le parole arrivino dopo i fatti e non prima, come spesso capita anticipando in realtà il nulla. Proprio con i fatti, la giovane studentessa vuole aiutare la gente che non è nata con la sua stessa fortuna. Per contrastare la disuguaglianza sociale in maniera proattiva, Marlene ha fondato AG Steuersrechtigkeit, conosciuto in tutto il mondo come ‘Taxmenow’, movimento a cui aderiscono eredi di enormi fortune che chiedono un aumento delle tasse per i grandi patrimoni (Marlene è la ragazza sulla sinistra nella foto il cartello con la scritta “Abbiamo fiducia nelle tasse”. Tra i cavalli di battaglia delle loro lotte c’è la proposta di introdurre una tassa di successione, che di fatto finanzierebbe una più equa distribuzione delle ricchezze. Praticamente chiedono a gran voce una misura che li danneggerebbe in maniera diretta. “So quanto sia distorta la nostra economia. Non posso continuare a stare seduta ad aspettare che qualcuno, da qualche parte, faccia qualcosa”, ha detto la ragazza in un’intervista alla BBC. Parole che dovrebbero arrivare dirette a chi stabilisce le regole, soprattutto dopo aver letto alcuni dati. Secondo il report di Oxfam, nel 2019, l’1% della popolazione deteneva più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone. Intendiamoci: il merito va sempre premiato e riconosciuto. Anzi, a volte assistiamo a politiche che lo incentivano troppo poco. Ma lo spaventoso divario appena visto non si spiega solo con il riconoscimento del merito. E Marlene lo sa bene. Di Giovanni PalmisanoLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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