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Regno Unito Europa

Regno Unito ed Europa, riallacciare i rapporti

La priorità nel Regno Unito è stata data al riallacciare i rapporti con il resto del mondo (in particolare con l’Europa) e le mosse sono state immediate

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Regno Unito ed Europa, riallacciare i rapporti

La priorità nel Regno Unito è stata data al riallacciare i rapporti con il resto del mondo (in particolare con l’Europa) e le mosse sono state immediate

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Regno Unito ed Europa, riallacciare i rapporti

La priorità nel Regno Unito è stata data al riallacciare i rapporti con il resto del mondo (in particolare con l’Europa) e le mosse sono state immediate

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La priorità nel Regno Unito è stata data al riallacciare i rapporti con il resto del mondo (in particolare con l’Europa) e le mosse sono state immediate

Londra – L’attesa è stata lunga ma, una volta vinte le elezioni, il primo ministro Keir Starmer non ha perso tempo. La prima riunione di gabinetto è avvenuta solo ventiquattr’ore dopo il voto, mentre ancora si finivano di conteggiare gli ultimi seggi (una cosa mai successa prima), a dimostrazione del fatto che i laburisti sono ben consapevoli dell’importanza della celerità nel tappare le falle di una barca che affonda. Ereditano dai conservatori un Paese isolato, un’economia stagnante, un deficit record e la più alta pressione fiscale del dopoguerra.

Da che parte cominciare? La priorità è stata data al riallacciare i rapporti con il resto del mondo (in particolare con l’Europa) e le mosse sono state immediate. A due giorni dal voto il ministro della Difesa John Healey è volato in Ucraina per riaffermare il sostegno del Regno Unito a Zelensky, mentre il ministro degli Esteri David Lammy si è recato in Germania, Polonia e Svezia. Entrambi hanno poi raggiunto Starmer al summit della Nato a Washington. «Lasciamoci alle spalle gli anni della Brexit. Non torneremo al mercato unico e all’unione doganale, ma c’è molto che possiamo fare insieme. Lo voglio dire chiaramente: le nazioni europee sono nostre amiche» ha dichiarato Lammy in un’intervista al “The Guardian”. Il suo obiettivo è anche di riaprire il dialogo con il Mezzogiorno del pianeta, sottolineando come le politiche precedenti abbiano consegnato molti Paesi tra le braccia di rivali. Citando l’esempio dei vaccini durante il Covid, ha detto: «Si sono rivolti a noi per chiedere aiuto, non l’hanno ricevuto, quindi si sono indirizzati verso l’India o la Cina». Per Lammy riavvicinare molte nazioni che si sono allontanate dall’Occidente potrebbe dimostrarsi vitale nelle sfide poste dalla nuova realtà multipolare.

Alle mosse del ministro degli Esteri fanno eco quelle di Starmer, che al vertice dell’Alleanza Atlantica ha portato con sé – oltre che il ministro degli Esteri e quello della Difesa – il suo nuovo titolare del Ministero per le relazioni con l’Ue, Nick Thomas-Symonds, al fine di accelerare i colloqui sulla creazione di relazioni più strette fra Regno Unito e Unione europea (evitando mesi di attesa per l’organizzazione di incontri ad hoc).

La celerità con cui i laburisti si sono mossi nella creazione di canali di comunicazione con i partner europei potrebbe apparire sorprendente, in considerazione del fatto che un rientro nell’Unione europea è sempre stato escluso e che non esistono segnali che Starmer voglia intraprendere quella direzione. Risulta invece meno sorprendente se si tiene in considerazione una forte necessità di collocare il Regno Unito politicamente vicino agli Stati del proprio continente, soprattutto in caso di elezione di Trump alla Casa Bianca il prossimo novembre. Tony Blair ha condiviso questa direzione in alcune interviste rilasciate dopo la vittoria elettorale dei laburisti, affermando che per il Regno Unito far parte della famiglia politica del suo continente sarà un’assoluta necessità. Secondo Blair, entro i prossimi due decenni ci saranno tre giganti nel mondo: America, Cina e probabilmente India. Ha spiegato che l’unica alternativa per tutti gli altri Paesi sarà quella di far parte di raggruppamenti regionali, che otterranno collettivamente ciò che non possono ottenere individualmente

di Alessandra Libutti

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