Rishi Sunak ordina il dietrofront
La sconcertante parabola di Truss ha lasciato strascichi importanti costringendo Sunak ad alzare le tasse.
| Esteri
Rishi Sunak ordina il dietrofront
La sconcertante parabola di Truss ha lasciato strascichi importanti costringendo Sunak ad alzare le tasse.
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Rishi Sunak ordina il dietrofront
La sconcertante parabola di Truss ha lasciato strascichi importanti costringendo Sunak ad alzare le tasse.
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La sconcertante parabola di Truss ha lasciato strascichi importanti costringendo Sunak ad alzare le tasse.
Poche volte nella recente storia politica internazionale si è assistito a una retromarcia clamorosa e squassante per un partito come nel caso dei Conservatori inglesi. La brevissima e sconcertante parabola di Liz Truss – il più evanescente primo ministro della storia del Regno Unito – ha lasciato un tale panorama di macerie da costringere il suo successore a una manovra economica di rara durezza. Ancora più clamorosa, se si pensa alla storica diffidenza dei Tory per qualsiasi intervento imperniato sulle tasse e da dove tutto è partito: l’effimera e al contempo esplosiva riforma fiscale (quale inedita accoppiata) che è costata a tempo di record Downing Street alla già dimenticata Liz.
A Rishi Sunak, così, non è rimasto che far annunciare al suo Cancelliere dello Scacchiere – il ministro del Tesoro – un piano da 55 miliardi di sterline (pensate l’impatto in Italia di una manovra da 60 miliardi di euro), per 30 miliardi di tagli e 25 di tasse in più. La misura simbolo è l’abbassamento della soglia dell’aliquota massima del 45%. I contribuenti della fascia più alta (sopra le 125.140 mila sterline l’anno) pagheranno 1.200 sterline in più. Liz Truss aveva fatto il contrario, proponendo di abolire l’aliquota del 45%. Una inversione a “U” per cercare di salvare i conti e la credibilità del Paese, disastrati in una manciata di ore dall’uragano Truss. Imperituro monito alla voglia d’avventura di qualsiasi leader politico, ovunque si trovi a governare credendo di poter piegare la realtà all’ideologia.
Di Marco Sallustro
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