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Robotaxi

Robotaxi al volante pericolo costante

Dopo un mese di test, si registrano troppi incidenti causati dai robotaxi, taxi a guida autonoma a San Francisco, in California
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Robotaxi al volante pericolo costante

Dopo un mese di test, si registrano troppi incidenti causati dai robotaxi, taxi a guida autonoma a San Francisco, in California
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Robotaxi al volante pericolo costante

Dopo un mese di test, si registrano troppi incidenti causati dai robotaxi, taxi a guida autonoma a San Francisco, in California
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Dopo un mese di test, si registrano troppi incidenti causati dai robotaxi, taxi a guida autonoma a San Francisco, in California
Da quando a San Francisco, in California, centinaia di taxi a guida autonoma sono liberi di circolare e di essere usati da chiunque 24 ore su 24 tramite app, le comunità locali sono sul piede di guerra per i troppi incidenti causati dai robotaxi. Dopo una fase di test, ad agosto la Cpuc (California Public Utilities Commission) ha concesso il via libera per la circolazione a due aziende, Waymo (Google) e Cruise. Nel frattempo i sinistri provocati dalle auto autonome sono arrivati a più di 500. Cosa succede ai robotaxi? Uno, ad esempio, si è schiantato contro un camion dei pompieri per non aver dato la precedenza nonostante la sirena; un altro è rimasto bloccato nel cemento bagnato; altri ancora hanno provocato pesanti ingorghi nel corso di una manifestazione; c’è purtroppo scappato anche il morto, quando due veicoli a guida autonoma si sono inspiegabilmente fermati nei pressi di un incidente già avvenuto, bloccando così l’accesso ai soccorsi. Forze dell’ordine e soccorritori hanno denunciato alla Cpuc, numeri alla mano, che incidenti simili impedirebbero a qualsiasi adolescente americano di conseguire la patente di guida e che la libera circolazione dei robotaxi sta mettendo a serio rischio le operazioni di polizia e di soccorso sul territorio. Gli attivisti di Safe Street Rebel si sono invece dati a una forma di protesta ingegnosa, il coning: hanno scoperto che posizionando sul cofano un cono di plastica (quelli usati per i lavori stradali) le vetture autonome non partono più. I video dei sabotaggi sono diventati virali e hanno ispirato comuni cittadini a fare altrettanto. Uno dei problemi maggiori per le auto a guida autonoma (tecnologia da perfezionare) è il concetto di ‘caso limite’: valori anomali imprevisti che occorrono con frequenza nella pratica di guida quotidiana ma che il software, addestrato in scenari fittizi da laboratorio, non è in grado di analizzare. La sperimentazione su strada, in contesti controllati, resta una fase necessaria. Da tempo in Italia ne sono in corso diverse. A giugno una Maserati MC20 Cielo, in versione driverless (senza pilota umano) ha percorso alcuni tratti della storica 1000 Miglia. Autostrade per l’Italia sta poi effettuando test su strada in Toscana, mentre a Milano dallo scorso gennaio circolano già auto autonome, supervisionate, nelle corsie dei mezzi pubblici. Di coni arancioni all’orizzonte per ora non v’è traccia e, per fortuna, nemmeno di incidenti in luoghi aperti al pubblico. di Nicoletta Prandi  

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