Romania, George Simion vince il primo turno delle presidenziali
Pubblicati gli exit poll in Romania. George Simion vince il primo turno con il 33% delle preferenze. Seguono Crin Antonescu (22,9%), il sindaco di Bucarest Nicusor Dan e l’ex primo ministro Victor Ponta

Romania, George Simion vince il primo turno delle presidenziali
Pubblicati gli exit poll in Romania. George Simion vince il primo turno con il 33% delle preferenze. Seguono Crin Antonescu (22,9%), il sindaco di Bucarest Nicusor Dan e l’ex primo ministro Victor Ponta
Romania, George Simion vince il primo turno delle presidenziali
Pubblicati gli exit poll in Romania. George Simion vince il primo turno con il 33% delle preferenze. Seguono Crin Antonescu (22,9%), il sindaco di Bucarest Nicusor Dan e l’ex primo ministro Victor Ponta
Pubblicati gli exit poll in Romania: George Simion dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR) vince il primo turno con il 33% delle preferenze. Seguono Crin Antonescu (22,9%), il sindaco di Bucharest Nicusor Dan (20%) e l’ex primo ministro Victor Ponta (14,7%). Nonostante alcune differenze nei dati riportati tra le due principali agenzie del Paese – Avangarde e Curs – l’ordine resta invariato.
Si afferma quindi il leader della destra radicale, candidato unico dei sovranisti dopo l’estromissione di Calin Georgescu e alleato europeo di Giorgia Meloni, che non solo aumenta i propri voti rispetto alle elezioni di novembre ma supera lo stesso Georgescu [i dati definitivi danno Simion al 40,99%, ndr.). La questione non è trascurabile dato il momento particolarmente critico per la Romania.
L’attacco russo, infatti, non si è esaurito lo scorso novembre con il caso Georgescu. I servizi romeni hanno riportato diversi attacchi informatici a ridosso del voto. Anche in questo caso, il terreno di scontro è stato TikTok, negli ultimi mesi invaso dalla propaganda a favore di Simion e dell’AUR.
Metodi identici a quelli che hanno portato lo “sconosciuto” Georgescu al primo posto nelle intenzioni di voto e successivamente alla tornata annullata dal tribunale. Ma la questione adesso è più insidiosa. Georgescu era ed è un’emanazione diretta del Cremlino. Il mese scorso, la procura romena ha rivelato le chat tra il candidato dell’ultradestra e i reduci del gruppo mercenario Wagner, coinvolti nella serie di sommosse anti-governative. Lo stesso non si può dire dell’AUR, un partito da tempo presente nel panorama politico del Paese. Questo fattore rende (al momento) impossibile un provvedimento simile a quello adottato nei confronti di Georgescu. Tuttavia, l’agenda politica dei due candidati differisce poco. Sarà solo il ballottaggio del prossimo 18 maggio a stabilire se anche la Romania diventerà una quinta colonna russa interna all’Unione europea.
Di Antonio Pellegrino
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