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Sanna Marin, il moralismo e i veri sospetti

Sanna Marin compie un passo rivoluzionario verso l’Occidente e… finisce nei guai per un ballo. Un caso?
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Sanna Marin, il moralismo e i veri sospetti

Sanna Marin compie un passo rivoluzionario verso l’Occidente e… finisce nei guai per un ballo. Un caso?
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Sanna Marin, il moralismo e i veri sospetti

Sanna Marin compie un passo rivoluzionario verso l’Occidente e… finisce nei guai per un ballo. Un caso?
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Sanna Marin compie un passo rivoluzionario verso l’Occidente e… finisce nei guai per un ballo. Un caso?
Sanna Marin ha ballato e cantato, scandalo. Sanna Marin ha ballato con un uomo, super scandalo! La vicenda dei due video che ritraggono la premier finlandese a una festa privata, in una casa privata, in momenti di umanissima e privatissima distensione è patetica e inquietante al contempo. Patetica, perché il moralismo ha superato ormai ogni limite e vergogna e proprio in tempi di inusitati volgarità ed esibizionismo. Il ballo sarà pur scatenato, le movenze non da vertice delle Nazioni Unite, ma questi sono affari esclusivamente suoi e ben venga una festa con il jet set finlandese, dopo mesi di grande tensione (ci arriviamo). La questione della droga è del tutto pretestuosa e legata a una voce fuori campo – non quella di Sanna Marin, conviene ribadirlo – che inneggia alla “banda della farina“. Evitabile quanto si vuole, ma alzi la mano chi non si sia mai trovato con l’amico o il conoscente dalla battuta greve e fuori luogo. Fatto sta che la trentaseienne premier finlandese è stata costretta a sottoporsi a un test antidroga volontario, per fugare ogni dubbio. Sin qui il moralismo da strapazzo che, accompagnato dalle ondate social, ha ormai sbriciolato qualsiasi idea di privacy e fanno la felicità di voyeur, perditempo e osservatori maliziosi. Altro tema, ben più impegnativo, è chiedersi chi possa aver avuto interesse a scatenare il putiferio. Per questo conviene rivolgersi a Mosca. Tu guarda un po’: Sanna Marin porta la Finlandia – storicamente neutrale – nella Nato, intestandosi una rigidissima politica contro la Russia di Putin e la sua scellerata guerra d’aggressione contro l’Ucraina. Compie un passo rivoluzionario verso l’Occidente, che i suoi predecessori spesso non avevano neanche avuto il coraggio di pensare. Lo fa, convince il Paese e… finisce nei guai per un ballo. I casi della vita, vero? Di Fulvio Giuliani

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