Il giornalista trentaduenne Arman Soldin – coordinatore video per la Afp in Ucraina – è morto oggi alle 16:30 dell’ora locale in un bombardamento russo di razzi Grad presso Časiv Jar, a Ovest di Bachmut.
Quando è successo il giornalista francese di origini bosniache si trovava scortato da una squadra di soldati ucraini con altri 4 colleghi, che per fortuna sono invece rimasti illesi.
Sempre sul fronte delle battaglie più calde, Soldin era stato citato in un articolo del nostro giornale risalente al 2 febbraio scorso perché si trovava nell’area dei dissennati attacchi russi verso la città ucraina di Vuhledàr.
«Eravamo entrati brevemente in contatto perché ero interessato ad alcuni dettagli del suo reportage» ricorda Camillo Bosco, che scrisse l’articolo «e mi colpì subito la sua disponibilità e professionalità». Arman Soldin è l’undicesima dolorosa perdita tra giornalisti, fixer e autisti di reporter dall’inizio della guerra russo-ucraina.
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