Gli inviati di Kiev e Washington: “A Miami colloqui produttivi”. Russia: “L’ipotesi di un trilaterale con Ucraina e Usa non è in considerazione. Disponibili al colloquio Putin-Macron”
“La pace è meglio della guerra ma non a qualsiasi costo perché abbiamo già pagato un prezzo alto”, Zelensky e l’Ucraina non sono disposti a firmare un accordo a ogni costo per porre fine al conflitto con la Russia
Gli inviati di Kiev e Washington: “A Miami colloqui produttivi”. Russia: “L’ipotesi di un trilaterale con Ucraina e Usa non è in considerazione. Disponibili al colloquio Putin-Macron”
“La pace è meglio della guerra ma non a qualsiasi costo perché abbiamo già pagato un prezzo alto”, Zelensky e l’Ucraina non sono disposti a firmare un accordo a ogni costo per porre fine al conflitto con la Russia
Gli inviati di Kiev e Washington: “A Miami colloqui produttivi”. Russia: “L’ipotesi di un trilaterale con Ucraina e Usa non è in considerazione. Disponibili al colloquio Putin-Macron”
“La pace è meglio della guerra ma non a qualsiasi costo perché abbiamo già pagato un prezzo alto”, Zelensky e l’Ucraina non sono disposti a firmare un accordo a ogni costo per porre fine al conflitto con la Russia
“La pace è meglio della guerra, ma non a qualsiasi costo, perché abbiamo già pagato un prezzo alto“. Volodymyr Zelensky e l’Ucraina non sono disposti a firmare un accordo a ogni costo per porre fine alla guerra con la Russia.
Il presidente ucraino, mentre a Miami vanno in scena nuovi colloqui tra Usa e gli emissari di Vladimir Putin, fissa dei paletti nella fase cruciale dei negoziati. “Ciò che conta per noi è una pace giusta e duratura, una pace che non possa essere violata da un altro capriccio di Putin o di qualsiasi altra figura simile a Putin”, dice Zelensky inviando un messaggio al Cremlino e contemporaneamente al presidente americano Donald Trump.
Ucraina, il rischio di un nuovo attacco
La Russia punta a ottenere tutto il Donbass, sebbene attualmente non controlli interamente la regione. L’Ucraina, che ha appena ottenuto l’ok dell’Ue ad un vitale prestito da 90 miliardi, non intende accettare sacrifici territoriali e invoca da tempo garanzie di sicurezza post-belliche: Kiev vuole evitare future aggressioni. Le tutele sarebbero assicurate da Europa e Usa, secondo i documenti attualmente in discussione.
Putin, inoltre, continua a ritenere illegittimo il governo di Kiev e considera Zelensky un usurpatore. Il Cremlino sollecita elezioni nel paese invaso, offre un cessate il fuoco per le consultazioni ma chiede che votino anche i 5-10 milioni di ucraini che vivono in Russia. L’interferenza, ovviamente, non viene gradita: “Ho sentito insinuare che ci stiamo aggrappando al potere, o che io personalmente mi stia aggrappando alla presidenza, e che questo è il motivo per cui la guerra non sta finendo. Ad essere sinceri, questa è una narrazione del tutto inappropriata”, dice Zelensky.
Sullo sviluppo dei negoziati pesano in particolare i ‘no’ di Mosca alla presenza di truppe europee sul suolo ucraino. Senza garanzie e senza una rete di sostegno, l’Ucraina sarebbe esposta a nuovi attacchi. “È estremamente importante disporre di solide garanzie di sicurezza per impedire anche solo il pensiero o la capacità fisica di ritorcersi contro di noi con un’aggressione. Un accordo non è solo firmare un documento”, scrive Zelensky su X prima di porsi una serie di domande.
Le domande di Zelensky
“Bisogna conoscere i dettagli: cosa succederebbe se i russi aggredissero di nuovo e scatenassero un’altra guerra? Come risponderebbero americani ed europei? Come risponderebbero i nostri partner? Quale pacchetto di deterrenza avrà l’Ucraina? Cosa sarà presente sul territorio ucraino? Come sarà equipaggiato il nostro esercito? Quanto sarà forte e quali riserve avremo? Su cosa potremo contare? Quale pacchetto di sanzioni verrà imposto simultaneamente all’aggressore?”. A tutte queste domande, secondo il presidente, si deve rispondere con un accordo che sia “giusto ed efficace“.
La mediazione Usa
Gli Usa, per provare a sbloccare la situazione, hanno proposto di tenere colloqui con i negoziatori russi e ucraini a Miami. Secondo Zelensly, gli europei potrebbero essere presenti e sarebbe “logico tenere un incontro del genere dopo aver compreso i potenziali risultati dell’incontro che ha già avuto luogo”.
Il presidente ucraino “non è sicuro” che un eventuale incontro a tre produca “nuovi” risultati, ma sostiene comunque la proposta americana: “Se un incontro di questo tipo può ora sbloccare gli scambi” di prigionieri “o se il risultato di un incontro trilaterale tra i consiglieri per la sicurezza potrebbe essere un accordo per un vertice trilaterale dei leader, non posso oppormi. Sosterremo la proposta degli Usa”.
Russia: “L’ipotesi di un trilaterale con Usa e Ucraina non è in considerazione”
L’ipotesi di mantenere un incontro trilaterale tra rappresentanti di Russia, Usa Ucraina “non è finora stata discussa seriamente e non è al momento presa in considerazione”. Lo ha affermato a giornalisti Yuri Ushakov, consigliere presidenziale russo, citato dalla Tass.
Ucraina, Macron e il colloquio con Putin, Mosca: “Siamo disponibili”
In vista un colloquio fra Emmanuel Macron e Vladimir Putin. “Nei prossimi giorni” l’Eliseo renderà note le modalità del contatto che può diventare uno snodo cruciale nelle trattative per porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. Il presidente russo ha espresso la sua disponibilità al dialogo con la controparte francese, ponendo come condizione “una reciproca volontà politica”, come ha spiegato il portavoce Dmitry Peskov dopo che Macron ne aveva parlato al vertice Ue di giovedì.
L’Eliseo “ha accolto positivamente questa disponibilità per tale passo”. Macron aveva già parlato di un possibile incontro con Putin dopo il Consiglio europeo che due giorni fa ha approvato un prestito di 90 miliardi per Kiev: “Tornerà ad essere utile parlare con Vladimir Putin. Vedo che ci sono persone che stanno parlando con Vladimir Putin”, ha aggiunto, riferendosi in particolare al presidente americano Donald Trump che negli ultimi mesi ha avuto ripetuti contatti diretti con Putin e ha inviato recentemente i propri emissari – Steve Witkoff e Jared Kushner – al Cremlino.
Inviati di Ucraina e Usa: “A Miami colloqui produttivi”
Gli inviati di Ucraina e Usa hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui definiscono “produttivi e costruttivi” i tre giorni di incontri a Miami.
“La delegazione ucraina ha tenuto una serie di incontri produttivi e costruttivi con partner americani ed europei“. Questo quanto si legge nella dichiarazione diffusa da Rustem Umerov e Steve Witkoff.
di Margherita Medici
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