Zelensky: “Per Putin il summit con Trump è una vittoria. Non cederemo il Donbass”
Zelensky: “Per Putin il summit con Trump è una vittoria. Non cederemo il Donbass. Non possono accettare nulla sull’Ucraina senza di noi”
Zelensky: “Per Putin il summit con Trump è una vittoria. Non cederemo il Donbass”
Zelensky: “Per Putin il summit con Trump è una vittoria. Non cederemo il Donbass. Non possono accettare nulla sull’Ucraina senza di noi”
Zelensky: “Per Putin il summit con Trump è una vittoria. Non cederemo il Donbass”
Zelensky: “Per Putin il summit con Trump è una vittoria. Non cederemo il Donbass. Non possono accettare nulla sull’Ucraina senza di noi”
Il tanto atteso incontro di venerdì tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin si terrà ad Anchorage, in Alaska. Un dialogo che, stando alle dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, può essere importante per il negoziato bilaterale, ma “non possono accettare nulla sull’Ucraina senza di noi. Credo e spero che il presidente Usa lo abbia capito”.
Un colloquio che lo stesso leader ucraino ha definito “una vittoria personale” per Putin: “In primo luogo perché si incontrerà sul territorio statunitense. In secondo luogo perché sta uscendo dall’isolamento e in terzo luogo, con questo incontro ha in qualche modo rinviato le sanzioni”. Zelensky ha poi ribadito che l’Ucraina esclude il ritiro delle truppe dalla regione del Donbass nell’ambito di un accordo di pace con la Russia. Pressione a cui aveva particolarmente premuto il presidente Usa Trump. Suggerendo che entrambe le parti avrebbero dovuto cedere dei territori per raggiungere un accordo di pace.
“Non ci ritireremo dal Donbass. Se oggi ci ritirassimo dal Donbass – le nostre fortificazioni, il nostro territorio, le alture che controlliamo – apriremmo chiaramente una testa di ponte ai russi per preparare un’offensiva”, ha dichiarato ai giornalisti il presidente Zelensky.
Il faccia a faccia di Ferragosto tra Donald Trump e Vladimir Putin potrà essere “l’inizio di una nuova fase”. Questo è quanto affermano fonti della Casa Bianca citate da Politico e che descrivono il colloquio come un passo in avanti verso la fine della guerra in Ucraina. Vertice che sarebbe nato a seguito dell’incontro avvenuto la scorsa settimana tra l’inviato speciale Steve Witkoff e il presidente russo, dopo il quale, è stato riferito a Trump del desiderio di Putin di incontrarlo. Inoltre Putin ha “offerto un piano, forse non un piano praticabile, ma c’è qualcosa su carta, qualcosa che mostra un progresso. Tutto questo porta il presidente a dover esprimere un giudizio sulle intenzioni di Putin”, affermano ancora dalla Casa Bianca. Concludendo che il presidente, considerando un progresso la disponibilità di Putin, “andrà e lo ascolterà”.
Intanto, continua la serie di morti, in circostanze sospette, tra top manager e imprenditori che ha travolto la Russia subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina. L’ultimo decesso è quello di Dmitri Osipov, presidente del consiglio di amministrazione di Uralkali, il più grande produttore mondiale di cloruro di potassio, che possiede cinque miniere e sette fabbriche di fertilizzanti in Russia. La morte di Osipov è la seconda in una settimana tra top manager e proprietari di grandi aziende. Ieri, è morto Mikhail Kenin, fondatore e principale azionista di Samolet Group of Companies, il più grande costruttore russo. Anche in questo caso, non è stata resa nota la causa del decesso. Solo negli ultimi tre anni e mezzo, almeno 17 top manager di grandi aziende oltre Osipov sono morti in circostanze misteriose.
Di Claudia Burgio
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