Il Festival d’Italia
Un contributo del Direttore Fulvio Giuliani alla partenza del Festival di Sanremo. Una riflessione sul valore televisivo per i più giovani.
Il Festival d’Italia
Un contributo del Direttore Fulvio Giuliani alla partenza del Festival di Sanremo. Una riflessione sul valore televisivo per i più giovani.
Il Festival d’Italia
Un contributo del Direttore Fulvio Giuliani alla partenza del Festival di Sanremo. Una riflessione sul valore televisivo per i più giovani.
Un contributo del Direttore Fulvio Giuliani alla partenza del Festival di Sanremo. Una riflessione sul valore televisivo per i più giovani.
Comincia oggi il Festival di Sanremo, che costituisce un unicum a livello europeo. No, non stiamo parlando del livello dello spettacolo, della qualità delle canzoni o degli artisti. Pur con tutto il rispetto per il cast, Sanremo non è più da anni – eminentemente per questioni economiche e di immagine della Rai – un palco realmente internazionale. La “trovata“ dei superospiti, grandi cantanti italiani che arrivano sll’Ariston senza dover sottostare alle forche caudine della gara e della classifica, maschera sempre più stancamente l’assenza di grandi stelle.
Questo però, avrebbe o ha un senso strettamente artistico, mentre il Festival è ormai sostanzialmente una clamorosa occasione di happening collettivo. Calcio a parte, l’unica volta in cui la TV torna a essere ciò che fu nei primi decenni della sua storia, il nuovo focolare domestico. A dirla tutta, Sanremo è una specie di refuso, fossile di un’epoca andata, eppure funziona e soprattutto diverte anche i più giovani. Il pubblico cresciuto ignorando la TV generalista, “scoperta“ una volta all’anno grazie al palco dell’Ariston e grande protagonista anche sui social.
Qui non si tratta di meriti o demeriti, ma di fatti. Rilevanti in termini commerciali, di comunicazione e in fin dei conti anche sociali. È bello, poi, potersi godere qualcosa per quello che è, arricchito da due talenti che si vedono sempre meno in giro (nel senso che loro non si fanno vedere) come Fiorello e Checco Zalone. Anche solo averli portati o riportati al Festival vale un voto altissimo a quel grande professionista e persona equilibrata che risponde al nome di Amadeus.
La Ragione seguirà il festival 2022 su app, sito giornale, anche con una serie di interviste, collegamenti, live e sorprese in collaborazione con Wootune. State con noi!
di Fulvio Giuliani
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Tag: musica, Musica italiana
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